Berlino – I direttori dei più prestigiosi istituti di ricerca e premi Nobel si sono incontrati a Berlino nella due giorni dedicata ai Think Thank dei paesi appartenenti al G20 (il T20). Lo scopo di questo incontro era quello di mettere insieme le “menti scientifiche” delle 20 economie più sviluppate al mondo per elaborare delle strategie per il futuro. La scelta è stata motivata dal fatto che gli scienziati possano sviluppare proposte non legate all’opportunità politica.
Tra i temi caldi lo sviluppo sostenibile, la stabilità finanziaria, le migrazioni, la digitalizzazione e il cambiamento climatico, oltre alla lotta alla povertà, in particolare alla disuguaglianza. “La disuguaglianza all’interno di un’economia è, in molti luoghi, diventato un problema più grande della disuguaglianza tra i Paesi” ha dichiarato Dennis Snower, presidente dell’Istituto per l’Economia Mondiale di Kiel. Secondo Snower questa disparità avrebbe portato a “una certa insoddisfazione politica” che sarebbe stata la causa del risultato del referendum su Brexit e delle elezioni negli Stati Uniti.
Gli scienziati sono giunti alla conclusione che il G20 non può più limitarsi allo stretto mandato dei 20 per promuovere la crescita economica e la stabilità dei mercati finanziari. Se si lasciano le questioni sociali a parte, infatti, si rischia di minare la legittimità del gruppo stesso. Tra i nuovi compiti del G20, che punta a un benessere sociale globale, ci dovrà essere un nuovo leitmotiv: ”dalla crescita alla crescita inclusiva”, ovvero da una crescita economica pura ad una crescita che guardi anche ad altri benefici.
I leader del T20 (Think Thank G20) ritengono, infatti, che i sistemi finanziari, il clima, la biodiversità, l’acqua, il consumo di suolo, i beni comuni globali, vadano gestiti e protetti, in quanto questa è una condizione per la pace e per la sicurezza mondiale. Per raggiungere questo obiettivo, il G20 dovrebbe da un lato investire in innovazione tecnologica e sociale, dall’altro creare una nuova cultura di cooperazione e di azione globale. Ci dovrebbe essere, insomma, un’intesa migliore tra le nazioni, senza sostituirsi alle autorità nazionali, ma lavorando insieme per raggiungere gli obiettivi prefissi.
Quindi è giunto il momento per il G20, che rappresenta i due terzi della popolazione mondiale e l’85 per cento della produzione economica globale, di sviluppare una visione che permetta un nuovo corso economico e una crescita ecologicamente sostenibile e socialmente inclusiva, per costruire un sistema resiliente, ossia che sia in grado di assorbire i colpi di una possibile crisi finanziaria. A questo scopo, i partecipanti hanno elaborato 20 proposte da proporre al Summit che si terrà a luglio ad Amburgo.
- Creare strategie comuni per l’occupazione e l’educazione nell’era digitale.
- Cooperare per lo sviluppo di meccanismi di protezione digitali. I fornitori di servizi hanno bisogno di migliori reti e sistemi di allarme per mettere in guardia i loro clienti contro i virus. Le centrali elettriche devono essere protette e dispositivi collegati in rete dovrebbero essere continuamente aggiornati.
- Misure per proteggere il sistema finanziario da attacchi informatici.
- Sfruttare il potenziale della Blockchain Technology* e ripensare la politica della concorrenza per rendere i processi di governance globale più inclusivi e responsabili al fine di creare un’economia stabile, sostenibile e resiliente.
- Sviluppare una nuova visione narrativa e un programma di politica pratica per promuovere un modello più umano, incentrato sulla crescita e lo sviluppo economico, volto a garantire che il progresso tecnologico del ventunesimo secolo vada a vantaggio dei singoli. Questo sforzo potrebbe mettere le persone e il loro tenore di vita al centro della politica economica. Perseguire una politica economica, che migliori contemporaneamente la resilienza (e allo stesso tempo riduca il rischio di recessioni violente e crisi finanziarie) e migliori l’inserimento, riducendo così la disuguaglianza. Migliorare la resilienza del sistema finanziario e monetario globale.
- Sostenere l’adeguamento dei sistemi commerciali e di investimento con l’Agenda 2030
- Cambiare paradigma nelle relazioni tra il G20 e l’Africa e la cooperazione istituzionalizzata nello sviluppo sostenibile.
- Incoraggiare la svolta delle forze di mercato per sostenere una “low-carbon” society
- Promuovere la gestione coerente degli effetti distributivi della politica sul clima.
- Promuovere piccole e medie imprese nel campo delle tecnologie ambientali ( “Green Technology”).
- Promuovere la standardizzazione delle politiche sulla Green Economy. (combattere la fame, ridurre le disparità, affrontare le migrazioni).
- Ridisegnare il sistema alimentare globale attraverso un approccio integrato alle esigenze, alle risorse e alle politiche, innescando nuovi investimenti mirati.
- Incoraggiare le iniziative per l’uso sostenibile dell’acqua.
- Sviluppare una crescita inclusiva a livello nazionale, seguendo le indicazioni già esistenti sulle politiche di crescita inclusiva dell’Oecd.
- Sviluppare una graduatoria Pisa sulla disuguaglianza.
- Promuovere l’integrazione dei rifugiati nei mercati del lavoro nazionali attraverso la creazione di zone economiche speciali e il rilascio del visto di lavoro.
- Permettere la transizione dagli aiuti umanitari verso la crescita sostenibile e lo sviluppo delle infrastrutture scolastiche.
- Sostenere i paesi a basso e medio reddito che ospitano i rifugiati.
- Promuovere policies, al fine di sostenere i “rifugiati ambientali”.
- Rinnovare l’impegno del G20 nell’attuazione dell’Agenda 2030 e mettere in evidenza il ruolo del sistema multilaterale nella sua attuazione
*«registro transnazionale sicuro, condiviso da tutte le parti che operano all’interno di una data rete distribuita di computer. Registra e archivia tutte le transazioni che avvengono all’interno della rete, eliminando in definitiva la necessità di terze parti “fidate”»