Bruxelles – Accordo Ue-Ucraina, ci siamo. Dopo dubbi e tentennamenti, anche i Paesi Bassi approvano l’accordo di associazione raggiunto nel 2014 ma ancora non entrato in vigore per l’assenza di via libera di tutti i parlamenti nazionali. Il senato olandese, con 50 voti a favore e 25 contrari, ha approvato l’accordo di associazione, permettendone quindi l’entrata in vigore. “Il voto di oggi invia un messaggio importante ai nostri amici ucraini: il posto dell’Ucraina è in Europa”. Questo il commento di un soddisfatto e sollevato Jean-Claude Juncker.
La questione ucraina è stata una delle più delicate per l’Ue: le voglie di occidente sono costate a Kiev la Crimea, annessa illegalmente dalla Russia. Il trattato che avvicina l’Unione europea e l’Ucraina doveva rappresentare il nuovo corso dell’ex repubblica sovietica, ma gli olandesi hanno chiesto e ottenuto un referendum consultivo che ha bocciato la scelta di aprire le braccia all’Ucraina.
A dicembre il premier olandese, di concerto con gli altri leader dell’Ue, è riuscito a trovare una soluzione in punta di diritto che consente di chiarire giuridicamente cosa significa l’accordo di associazione Ue-Ucraina. Il testo precisa che non c’è alcuna garanzia di adesione all’Ue per Kiev e che non vi è per i Paesi Bassi alcun obbligo di assistenza militare all’Ucraina. Non è neppure previsto che gli Stati membri dell’Ue debbano incrementare l’assistenza finanziaria per l’ex repubblica sovietica. Il testo messo a punto a dicembre è servito a vincere le riserve parlamentari: il 23 febbraio è arrivato il voto favorevole della Camera bassa, oggi quello del senato, e ora tutto è pronto per tradurre per la nuova partnership. “Il nostro accordo di associazione, che prevede anche una parte relativa a una zona di libero scambio globale e approfondita, si è avvicinato di un passo alla ratifica”, sottolinea Juncker, aspicando la conclusione del processo “rapidamente”, e possibilmente “in tempo per il vertice Ue-Ucraina di luglio”. L’accordo entrerà in vigore due mesi dopo la data dell’ultimo strumento di ratifica o di approvazione.
Libera circolazione
L’accordo di associazione Ue-Ucraina agevola la circolazione dei cittadini, eliminando l’obbligo dei visti in entrata per i cittadini ucraini in possesso di passaporto biometrico. Si potrà soggiornare fino a 90 giorni col solo passaporto, per ragioni familiari, di affari e per turismo. L’accordo scatterà a giugno. Questo regime ‘visa-free’ era stato riconosciuto dagli Stati nell’attesa della risoluzione della questione olandese. Una sorta di applicazione temporanea di alcuni disposizioni prima della ratifica vera e propria.
Via i dazi
Altra questione non marginale è quella commerciale. Secondo stime della Commissione europea, l’entrata in vigore dell’accordo Ue-Ucraina permetterà agli esportatori ucraini di risparmiare circa 487 milioni di Euro all’anno, mentre l’Ucraina eliminerà 391 milioni di Euro in dazi sull’import dall’Unione europea.
Allineamento dei mercati
L’accordo di associazione Ue-Ucraina significa adeguamento ucraino alle normative europee. Il governo ucraino sta allineando la legislazione nazionale a quella comunitaria per quanto riguarda concorrenza, appalti pubblici, sistema doganale, protezione e tutela dei diritti intellettuali e d’autore, commercio di energia e trasporti.
Riforme e principi Ue per l’Ucraina
La lotta contro la corruzione è un elemento fondamentale dell’accordo. Kiev dovrà impegnarsi a ridurre il fenomeno, così come a compiere le riforme necessarie per avvicinare il Paese ai valori dell’Ue.