Potenziata la rete superveloce Geant, da oggi ancor più veloce. Finanziata anche dall’Ue, ha contribuito a scoprire il bosone di Higgs
La rete di ricerca paneuropea superveloce Geant, che ha contribuito alla scoperta del bosone di Higgs e finanziata dall’Unione europea con 41,8 milioni di euro, è stata potenziata. Da oggi l’infrastruttura è in grado ora di raggiungere velocità fino a 2 Tbps (terabit al secondo). Questa è un’informazione però per addetti ai lavori e appassionati della materia. Ma per i meno avvezzi tutto ciò significa due cose: in generale internet ancora più veloce, più in particolare l’aumento della velocità della rete di ricerca Geant significa che in 32.000 tra università, istituti d’istruzione superiore, istituti di ricerca, scuole, biblioteche, musei, archivi nazionali e ospedali i singoli utenti potranno trasferire dati a una velocità fino a 100 Gbps (Gigabit al secondo). Il trasferimento e il passaggio di informazioni sarà sempre più immediato, e questo – garantiscono a Bruxelles – permetterà “un’accelerazione alla collaborazione su progetti fondamentali e di far fronte al rapido aumento della domanda di capacità di trasferimento dati”.
Con il potenziamento della rete Geant, enfatizza ancora la Commissione Ue, si assiste ad “una crescita esponenziale della creazione e condivisione di dati di ricerca”, con le conseguenze che ne derivano per le infrastrutture delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione , in particolare le reti di ricerca: i grandi progetti che vedono il coinvolgimento di partner a livello mondiale generano volumi ingenti di dati per i quali occorre assicurare distribuzione, analisi, stoccaggio e accesso. “Se non vogliamo rimanere indietro nella corsa globale alla ricerca, dobbiamo disporre di alta velocità e di elevata capacità”, ricorda Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione europea responsabile per l’Agenda digitale. “Nell’equazione della ricerca il fattore dati è oggi quasi altrettanto importante della ricerca in sé. Con questo potenziamento Geant si dimostra leader nel mondo delle reti di ricerca”.
R.G.