Realizzata una mappa interattiva che mostra chi, dal 1979 a oggi, ha pensato bene di andare in visita ufficiale all’Assemblea europea. L’Italia tra i paesi più presenti, anche più di Francia e Belgio
L’emiro del Qatar Sheikh Hamad bin Khalifa al-Thani nel 2006, il presidente della Corea del Sud Kim Dae-jung nel 2001, il presidente cileno Patricio Aylwin nel 1991, o ancora il presidente del Sudafrica Nelson Mandela prima nel 1990 e poi ancora nel 1993. Sono solo alcuni dei tanti leader politici che a livello mondiale hanno reso omaggio all’Unione europea visitando il Parlamento europeo. I capi di stato di circa un terzo delle nazioni di tutto il mondo sono stati ospitati per più di cento volte dalla prima elezione del Parlamento Ue. Era il 1979. Da allora le visite non si sono più fermate, come ricorda la stessa istituzione comunitaria, che ha creato una speciale mappa interattiva dopo poter rivivere quei momenti. Il nome già dice tutto: “I capi di stato in visita che hanno messo il Parlamento europeo sulla mappa geografica dal 1979”. Sul sito del Parlamento europeo è stata allestita una sezione con un mappamondo multimediale, su cui sono state messe delle etichette: ognuna di esse indica il paese del mondo che ha reso omaggio al Parlamento europeo venendo in visita ufficiale. Cliccando sopra ognuno di questi segnalibri, si aprirà un piccola pagina contenente l’immagine del leader in visita, con la data del proprio mandato e la data in cui venne a Bruxelles, con tanto di link al discorso pronunciato in Aula.
Nella speciale classifica in testa ci sono il re di Giordania Abdulla II e il presidente austriaco Thomas Klestil: entrambi hanno tenuto un discorso per ben tre volte (il re giordano nel 2002, 2007 e 2012, l’austriaco nel 1992, 1998 e 2000). Diversi i leader che sono tornati anche una seconda volta: il già citato Nelson Mandela (1990 e 1993), il presidente georgiano Mikheil Saakashvili (2006 e 2010), re Hussein di Giordania (1983 e 1991), la regina Beatrice dei Paesi Bassi (1994 e 2004), il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (2000 e 2005), il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas (2006 e 2009), giusto per citarne alcuni. L’Italia, paese a forte tradizione europeista, ha visto dopo il 1979 ben quatrto presidenti della Repubblica parlare in plenaria: oltre a Ciampi a Strasburgo sono stati Sandro Pertini (1985), Oscar Luigi Scalfaro (1993) e Giorgio Napolitano (2007). Una passione per l’Europa, quella italiana, superiore a quella francese (solo due presidenti sono stati a Strasburgo: Jacques Chirac nel 1999 e Nicolas Sarkozy nel 2007). Il Belgio, tra i fondatori dell’Unione europea e paese che “ospita” le istituzioni comunitarie, è venuto in visita un Parlamento europeo solo una volta, nel 1987 con re Baldovino.
A oggi i leader di praticamente tutti i cinque continenti su cinque hanno visitato almeno una volta il Parlamento europeo (ma va ricordato che per la maggior parte dei paesi oceanici – Austrialia, Nuova Zelanda, Tuvalu, Papua nuova Guinea, isole Salomone – formalmente il capo di stato è ancora la regina del Regno Unito Elisabetta II, a Strasburgo nel 1992). Tra gli assenti figura la Russia, che dal crollo del regime comunista non ha mai mandato alcun capo di Stato in vista ufficiale in Parlamento europeo. Ancora non hanno messo sulla carta geografica il Parlamento europeo i cinesi, forse irritati dal doppio ricevimento della massima autorità spirituale e politica tibetana: il XIV Dalai Lama, premio Nobel per la pace 1989, ha parlato a Strasburgo nel 2001 e nel 2008. Tra le visite da ricordare anche quelle dei tre segretari generali delle Nazioni Unite (Boutros Boutros-Gali nel 1995, Kofi Annan nel 2004, Ban Ki-moon nel 2010). Per vedere chi è stato in Parlamento europeo in visita ufficiale e cosa ha detto basta andare alla pagina web http://www.europarl.europa.eu/news/en/headlines/content/20130708STO16814/html/The-visiting-heads-of-state-that-have-put-Parliament-on-the-map-since-1979
R.G.