"In #Venezuela non c'è democrazia". @Antonio_Tajani a assemblea #EuroLat scatena protesta vicepresidente #Ortega @TgrRaiToscana @TgrRai pic.twitter.com/OBcDI8jvMm
— Andrea Marotta (@andreamarotta82) May 23, 2017
Bruxelles – Hanno scatenato una bagarre le parole di Antonio Tajani che ha accusato il Venezuela di non essere un paese democratico. Durante il suo discorso all’Assemblea parlamentare Europa-Amerca Latina di Firenze i rappresentanti di Caracas sono insorti alzandosi in piedi e urlando contro il presidente del Parlamento europeo per poi lasciare l’Assemblea. Nel discorso pronunciato di fronte ai deputati europei e latino americani impegnati nei lavori iniziati già nella giornata di ieri, il presidente ha richiamato l’attenzione della platea sulla situazione del Venezuela di Nicolás Maduro dove, ha detto, “la crisi politica si è trasformata in crisi sociale, economica e umanitaria; di recente, vi è stata una escalation della violenza, che ha causato numerosi morti e feriti”.
“Lo Stato di diritto, i diritti umani, il principio della separazione dei poteri, la libertà di espressione e di manifestazione devono essere tutelati” ha ricordato Tajani, chiedendo la liberazione dei prigionieri politici. “Un paese dove le opposizioni stanno in carcere non è un paese democratico” ha incalzato Tajani, generando una reazione immediata da parte del capo della delegazione venezuelana, Saúl Ortega Campos, e di altri deputati venezuelani che hanno poi deciso di abbandonare l’Aula prima del termine dei lavori. Opposta la reazione di diversi altri componenti dell’assemblea i quali si sono alzati in piedi applaudendo le parole di Tajani.
“Evidentemente il Parlamento europeo ha colpito nel segno. A volte la verità fa male”, ha commentato Tajani parlando dell’accaduto con la stampa, ricordando ancora una volta la situazione critica in cui si ritrova il Venezuela ormai da mesi.
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