Bruxelles – La Commissione è “convinta che la Grecia abbia fatto la sua parte” nel rispettare gli accordi del Terzo memorandum e ora “tocca ai partner fare lo stesso”, dando seguito alle promesse sulla ristrutturazione del debito. La Commissione europea si schiera al fianco del governo di Alexis Tsipras dopo che ieri l’Eurogruppo è terminato con l’ok allo sblocco della nuova tranche di aiuti ma con un rinvio sulle misure di alleggerimento del debito, quelle che sono più importanti per il leader di Syriza.
La Commissione “considera che la chiusura della seconda revisione del programma sia a portata di mano”, e per questo “chiediamo a tutte la parti in causa di mostrare responsabilità e di onorare l’impressionante e doloroso lavoro fatto dalla Grecia e dal suo popolo nei mesi scorsi”, ha affermato il portavoce dell’esecutivo di Bruxelles Margaritis Schinas, il quale ha assicurato che il presidente Jean-Claude Juncker “continuerà a lavorare per facilitare un accordo globale il prima possibile”.
“Non si è arrivati ad un accordo sul programma perché i temi non sono banali”, ha affermato il ministro dell’Economia italiano, Pier Carlo Padoan, al termine dell’Ecofin di oggi dove, ha spiegato “si è discusso con generale soddisfazione dei progressi fatti in Grecia sulle misure di adeguamento strutturali”. Per Padoan però “c’è ancora da discutere la definizione del profilo di sostenibilità del debito, che deve passare anche per l’approvazione del Fmi, che resta coinvolto nel programma”.
L’Eurogruppo ha fatto “grandi progressi” sul pacchetto di misure, gli aiuti arriveranno “prima dell’estate”, ma “non c’è per ora un accordo generale” sulla questione del debito, aveva detto ieri al termine dell’Eurogruppo, che è durato più di 5 ore, il presidente Jeroen Dijsselbloem. “Abbiamo avuto una prima discussione sulla sostenibilità del debito, abbiamo analizzato le opzioni e le necessità, ci impegniamo a proseguire il lavoro per arrivare ad una decisione a giugno” nella prossima riunione, ha aggiunto. Secondo Dijsselbloem, “siamo molto vicini ad un accordo, ma stasera non eravamo pronti a chiudere il gap” tra le posizioni di tutti. Resta ancora la richiesta del Fmi di avere misure più chiare sull’alleggerimento del debito, ma la Germania si è finora opposta.