Bruxelles – Sono ancora tanti, certamente troppi, i ciclisti che muoiono ogni anno pedalando sulle strade europee. Professionisti, come Michele Scarponi, o dilettanti, come Nick Hayden e centinaia di altri sconosciuti amanti delle due ruote. A confermarlo sono le statistiche: secondo l’ultimo rapporto sulla sicurezza stradale redatto dalla Commissione europea, infatti, soltanto nel 2014 i ciclisti morti per strada arrivano a 2.112, rappresentando l’8,1 per cento del totale degli incidenti stradali fatali avvenuti sul territorio europeo. In generale, le cifre mostrano un calo effettivo delle vittime avvenuto negli ultimi anni (circa -30 percento tra il 2005 e il 2014), anche se si è rilevato un lieve aumento tra il 2013 e il 2014 (+5.5 per cento).
Tra i paesi in cui si contano più vittime si trovano quelli più popolosi: la Germania con 396 vittime nel 2014, l’Italia con ben 273 e la Francia con 159, ma anche la Polonia che ne conta 286. Il nostro paese, dunque, presenta numeri piuttosto alti, evidenti anche dal confronto con la Gran Bretagna che, seppure con una popolazione che per dimensione è simile a quella italiana, ha registrato nello stesso anno un numero di vittime decisamente più ridotto (116).