Bruxelles – Niente comizi a Bruxelles per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo ha stabilito il borgomastro della capitale belga Yvan Mayeur (Partito socialista), in vista della visita del leader di Ankara per la riunione Nato prevista per il 24-25 maggio. Polemica, ma obiettivamente deboluccia, la risposta di Erdogan: “Il sindaco pensi a rendere più pulite le strade di Bruxelles”.
Anticipare l’arrivo nella capitale belga di 12 o 24 ore per potervi organizzare un comizio in vista del referendum sulla pena di morte, che Erdogan vuole reintrodurre in Turchia: questo il piano del presidente turco, che ha però trovato la ferma opposizione delle autorità cittadine. “Non è il caso che il signor Erdogan venga a fare la sua festicciola a Bruxelles mentre i servizi di polizia dovranno già occuparsi (della sicurezza, ndr) del presidente americano Donald Trump”, aveva dichiarato la settimana scorsa il sindaco della città Mayeur al quotidiano belga L’Echo, autorizzando un arrivo anticipato del leader turco a patto che non abbia nessun comizio in programma. Polemica la risposta di Erdogan: “Non faccio visita a Bruxelles o alle autorità belghe, vado alla riunione della Nato. Il sindaco non è membro della Nato, farebbe meglio ad occuparsi della pulizia delle strade della sua città”, ha replicato il presidente della Turchia.
Una reazione che non ha cambiato di una virgola la posizione della capitale, alla quale è arrivato anche il sostegno del governo federale del Belgio. L’entourage del premier Charles Michel venerdì faceva notare di non essere al corrente di nessuna manifestazione, ma che se una tale ipotesi dovesse verificarsi il governo “non tollererà che i problemi interni della Turchia siano importanti in Belgio”. Il riferimento non casuale è al prossimo referendum sulla reintroduzione della pena di morte che il governo di Ankara, rafforzato dalla recente consultazione popolare sulla riforma costituzionale, è pronto ad indire nel Paese.
In casi estremi, la polizia di Bruxelles è pronta a mettere dei cordoni di sicurezza al di fuori delle sedi diplomatiche turche per evitare qualsiasi manifestazione non autorizzata. Tra gli altri Paesi dell’Ue, la Germania ha già annunciato che non consentirà che il voto per il referendum sulla pena di morte possa essere organizzato sul suo territorio.