Bruxelles – Per “cambiare l’Europa” facendo fronte ai problemi che si trova davanti, dalla disoccupazione al terrorismo e alla crisi migratoria, “non basta un asse franco-tedesco, serve che l’Italia e la Spagna assumano un ruolo determinante, insieme al Parlamento europeo, per dare risposte concrete e avvicinare la gente alle istituzioni”. Ne è convinto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, intervenuto a Voci del Mattino, su Radio1 Rai, all’indomani della vittoria di Emmanuel Macron in Francia.
L’elezione di Macron alla presidenza francese, per Tajani è “un’opportunità”: “Dopo il successo di Rajoy in Spagna contro Podemos e quello di Rutte in Olanda contro il populismo di destra di Wilders, adesso arriva la vittoria di Macron in Francia. I francesi hanno detto, come il resto degli europei, che l’Europa rappresenta una opportunità e chiedono all’Europa che li protegga”, ha spiegato il presidente del Parlamento europeo. Tajani ha sottolineato tuttavia che “se più del 30% ha votato Le Pen e più del 25 si è astenuto, vuol dire che questa fetta consistente di società lancia un messaggio chiaro: così le cose non vanno, occorre cambiare”. La sfida è riformare l’Europa, in questo senso “non basta un asse franco-tedesco”. Al contrario secondo Tajani “è una sfida che dobbiamo raccogliere tutti insieme: con il nuovo presidente francese, che ho invitato a parlare alla plenaria di Strasburgo nel mese di giugno, ma anche con la Germania, la Spagna e l’Italia come protagoniste, con il Parlamento Europeo, che è l’unico organo istituzionale che rappresenta davvero i cittadini europei”.
Il politico del Ppe ha spiegato: “Occorre compiere un balzo in avanti per cambiare l’Europa, intervenendo su tre grandi questioni: la disoccupazione giovanile, il terrorismo e l’immigrazione clandestina”. Secondo Tajani “servono una politica industriale europea, una armonizzazione nelle misure fiscali, un cambiamento nel bilanciamento fra austerità e crescita economica, una lotta più serrata al terrorismo, con maggiore collaborazione fra i vari servizi segreti, le polizie e le magistrature”. E poi “una strategia seria in Africa per fermare l’immigrazione”, perché “se non interveniamo oggi, fra 4 o 5 anni avremo milioni di africani che si sposteranno dal Sud al Nord del mondo. Bisogna rendersi conto che la situazione a sud della Libia è esplosiva”. “Se saremo capaci di affrontare questi temi, rispondere concretamente, allora sì che questa Europa cambierà e sarà un’Europa che proteggerà mezzo miliardo di persone molto meglio di come potrebbero farlo i singoli stati tornando a scelte nazionaliste”, ha concluso Tajani.