Per la Commissione sono aiuti di Stato incompatibili con il mercato interno. Ora il governo dovrà recuperarli. De Castro (S&D): “La conseguenza di un atteggiamento politico sbagliato che ha ignorato i problemi dei produttori”
La Commissione europea ha bocciato la decisione dell’Italia di concedere una proroga semestrale del pagamento delle multe per il superamento delle quote latte da parte dei produttori italiani. Il provvedimento, adottato dal governo italiano nel 2011, si configura come un aiuto di stato contrario alle regole comunitarie, e si chiede perciò al nostro paese di recuperare gli aiuti illecito. L’esecutivo comunitario non ha dubbi: l’aiuto sotto forma di pagamento differito concesso dall’Italia ai suoi produttori di latte “è incompatibile con il mercato interno”, in quanto i produttori di latte italiani con la proroga “hanno beneficiato di un aiuto equivalente a un prestito senza interessi che nessuna norma in materia di concorrenza permette di giustificare”.
A quanto pare il nostro paese ha fatto ancora una volta le cose ‘all’italiana’, applicando in modo improprio decisioni comunitarie. La Commissione Ue nel 2003 ha autorizzato l’Italia a sostituirsi ai suoi produttori per versare al bilancio dell’Unione europea l’importo dovuto a titolo del prelievo sul latte per il periodo dal 1995-1996 al 2001-2002 e a recuperare tale somma dai produttori in quattordici rate annuali di pari importo senza interessi. A seguito di questa autorizzazione l’Italia ha varato una legge che concede ai produttori di latte una proroga semestrale per il versamento di una delle rate. Tale proroga, denuncia oggi la Commissione europea, “oltre a comportare una violazione della decisione del Consiglio, poiché non è più rispettata l’uniformità delle rate, istituisce, per i beneficiari, un sistema di rateizzazione dei pagamenti che non è più disciplinato dalla decisione del Consiglio e che non è peraltro giustificabile da alcuna norma in materia di concorrenza”. Risultato: per l’Italia un’altra brutta figura, oltre all’ordine dell’Ue di procedere al recupero degli aiuti incompatibili “maggiorati degli interessi dovuti”. Bruxelles comunque precisa che nella fase di recupero gli aiuti conformi alle disposizioni del regolamento agricolo ‘de minimis’ non saranno considerati come aiuti di Stato e pertanto non saranno pertanto recuperati.
“È un atto annunciato”, il commento di Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo. La decisione presa dalla Commissione Ue è “la conseguenza di un atteggiamento politico che ha ignorato le esigenze della stragrande maggioranza dei produttori italiani che, da sempre, operano nell’ambito della legalità”. De Castro ricorda che già “a suo tempo avevamo dichiarato che la proroga era sbagliata e non legale in un’Europa in cui vale l’inviolabile principio del rispetto delle regole comuni”.
R.G.