Bruxelles – Internet ultra-veloce e telefonia mobile come meglio non si potrebbe, in una parola 5G. La nuova frontiera delle telecomunicazioni, a cui lavorano Commissione europea e imprese, per un mercato unico sempre più all’avanguardia. Perché questo possa avvenire davvero, occorre capire cosa significa il 5G. Significa nuove infrastrutture, nuovi apparecchi, nuove connessioni. E pure nuovi satelliti. Perchè dietro le nuove tecnologie ci sono dati, e ce ne saranno sempre di più. Trilioni di dati che, per evitare di intasare la rete, avranno bisogno di punti di transito adeguati e della capacità per essere trasmessi. Una sfida che pone anche questioni di costi, innanzitutto. C’è chi teme che il 5G possa aprire una “questione sociale”. Ciò che ora è gratuito, come il wi-fi nei caffè o negli aeroporti, potrebbe cessare di esserlo a causa dei costi di sviluppo industriale. Le imprese però rassicurano. “Il 5G non fa altro che sostituire le tecnologie 4G”, e dunque “non c’è un problema” di questo tipo in quanto lo rimpiazza con “una combinazione delle attuali reti e le nuove tecnologie”, prova a spiegare Adrian Scrase, capo del Mobile Competence Centre di 3Gpp, in occasione del forum sull’internet delle cose, organizzato a Bruxelles.
Il 5G degli interrogativi comunque li pone. Sono industriali, operativi, di mercato. Tutto dovrà essere sviluppato secondo le nuove esigenze. L’internet delle cose porterà molti più oggetti in rete, in collegamento tra loro. A patto che ci siano le infrastrutture. In prospettiva saranno sempre più i dispositivi concepiti e predisposti per essere connessi e interconnessi. Computer, tablet, telefoni, così come automobili e aerei. Per il momento il 5G non interessa droni, aerei e satelliti, ma in futuro anche tutto questo sarà intaccato dal 5G. Un futuro molto prossimo. “Stiamo lavorando con l’agenzia spaziale europea (Esa) per capire come fornire questi servizi”, spiega Rajesh Suseelan di Esoa, l’associazione degli operatori satellitari europei. Oggi i satelliti concepiti per e-phone sfruttano tecnologie 3G. Un ampliamento della rete contribuirebbe all’aumento del traffico dati.
La principale sfida sembra essere questa. Il 5G può modificare il modo di lavorare senza file. Le attuali connessioni wi-fi, ricorda Suseelan, funzionano adesso, ma tra dieci anni? Quando troppi dispositivi si connettono ad una rete, questa si intasa e diventa necessario utilizzare la connessione via cavo. In prospettiva, con più apparecchi connessi, il concetto di wi-fi sarà lo stesso? Appare difficile. “La rete deve essere adattata alle nuove esigenze, è una questione di capacità di rete”. Questo implica investimenti, costi. Ma ci sono altri “vincoli”, come li definisce Stephen Pattison, di Arm Holdings. Ci sono i vincoli energetici e di sicurezza. Le nuove reti devono essere sicure, e i dispositivi che ci si collegano devono essere poco energivori. “Il consumo di energia è un limite, e c’è quindi bisogno di basso consumo”. Anche perché questo si traduce in minori costi per gli utenti. Il mercato, comunque, al momento offre tanti margini e di conseguenza, assicurano le imprese, tante possibili soluzioni.