Il commissario è intervenuto alla presentazione del libro ‘Storia della Politica agricola comune’
Il ministro De Girolamo: “Una componente essenziale del processo di integrazione dell’Ue”
Se l’accordo politico sulla riforma della Politica agricola comune è stato raggiunto, a livello tecnico sono ancora molte le parti da ‘limare’ in questa che, con un plafond complessivo di 400 miliardi, rappresenta circa il 41% del bilancio settennale dell’Unione europea. “Il lavoro che abbiamo fatto va molto al di là dei semplici interessi degli agricoltori, ma vuole andare verso l’interesse generale di tutti i cittadini per meglio risponde alle sfide della società di oggi”, ha dichiarato il commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, alla presentazione a Bruxelles del libro ‘Storia della Politica agricola comune europea’ curato da Walter Luchetti insieme a Franz-Josef Feiter e Gianfranco Laccone e pubblicato da VeronaFiere.
Con la riforma della Pac che abbiamo messo a punto gli agricoltori europei potranno fare affidamento su una politica che premia il lavoro e l’impresa, una politica più verde, più equa e flessibile, orientata ai giovani e in grado di dare risorse ai soli operatori professionali, cercando di fornire loro strumenti per organizzarsi ed essere più forti e più competitivi”, è stato il messaggio di Paolo De Castro, presidente della commissione Agricoltura al Parlamento europeo. Secondo De Castro quella della Pac è “una storia importante che guarda al futuro e alle sue sfide con la consapevolezza di una splendida risorsa da difendere e sostenere”.
“La Politica agricola comune ha subito nel corso degli anni una costante evoluzione. Questo perché il sistema economico e sociale legato all’agricoltura non è avulso dai mutamenti più complessi che vivono i Paesi Membri, l’Unione europea, i rappresentanti dell’Organizzazione comune di mercato e deve saper dare risposte adeguate al mondo agricolo”, ha commentato Lucchetti, il cui libro è un excursus sui percorsi storici e di evoluzione della Politica agricola comune europea dal 1962, anno di nascita della Pac, fino ad oggi.
“Appassiona ripercorrere i passi fatti dai Padri fondatori, che compresero ben presto come l’agricoltura, in quel continente martoriato dalla guerra, dovesse rientrare in quel progetto di integrazione”, ha affermato in un messaggio il ministro dell’Agricoltura, Nunzia De Girolamo. “Siamo partiti da lì ed il percorso non è stato semplice, ma la Pac ha, con luci e ombre, saputo accompagnare l’Europa nel suo percorso di sviluppo, garantendo cibo e qualità sempre crescenti” ha continuato De Girolamo.
“Il negoziato della Pac è stato complesso – ha ricordato Giovanni Mantovani, direttore generale di VeronaFiere – Eppure ha avuto il merito di ribadire alcuni concetti chiave, dalla food security a un modello più verde di agricoltura. Sono convinto che non si sarebbe ottenuto alcun progresso se gli interlocutori non avessero avuto bene a mente la centralità e l’evoluzione della Pac all’interno dell’Europa stessa”.