Bruxelles – La Commissione europea ha deciso di investire 50 milioni di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale per il proseguimento dei lavori di conservazione e restauro del sito archeologico di Pompei, definito come “il fiore all’occhiello del patrimonio europeo”. COn questo atto si certifica ufficialmente la decisione già presa negli scorsi mesi di far slittare il completamento del ‘grande progetto Pompei’ dal periodo di programmazione 2007-2013 all’attuale 2014-2020, per rimediare ai ritardi accumulati durante i lavori.
L’intero progetto vale 105 milioni, 80 dei quali provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale, il resto dal cofinanziamento italiano. Entro il 2016 l’Ue era riuscita a sborsarne circa 30 su un totale di 40 spesi a Pompei. Con la decisione di oggi Bruxelles certifica la volontà di portare a termine il progetto stanziando i 50 milioni (su 65) necessari per farlo
Il restauro, cofinanziato dai fondi per la coesione dell’Unione europea, ha lo scopo di arrestare e invertire il processo di deterioramento in atto e permetterà alla città romana di Pompei – già patrimonio dell’Unesco – di accogliere oltre 200mila turisti in più ogni anno. Nello specifico, Il pacchetto proposto dalla Commissione finanzia sia il consolidamento delle strutture degli antichi edifici del sito archeologico, per ripristinarne il carattere urbano, sia la realizzazione di un sistema di canalizzazione e drenaggio delle acque. Inoltre, insieme ad altre opere di restauro e miglioramento generale, una parte dei fondi è destinata anche alla formazione del personale.
“A Pompei restauriamo e preserviamo le opere d’arte del passato, ma in realtà lo facciamo per il nostro futuro, perché i nostri nipoti possano godere di questo sito unico al mondo, parte della storia e dell’identità culturale che abbiamo in comune”, ha dichiarato la commissaria europea per la Politica regionale Corina Creţu. In questo modo, ha aggiunto la commissaria, “diamo il nostro contributo allo sviluppo economico della Campania, promuovendo il turismo e l’imprenditorialità”.