Bruxelles – La gestione dei rifiuti in Campania “è un problema enorme, allarmante e cronico”, divenuto strutturale per la risposta “inadeguata” dei politici italiani. E’ dunque un problema tutto italiano, e spetta all’Italia risolverlo. Anche perché “la Commissione europea ha già fatto quello che poteva”. Parole dure quelle del commissario europeo per l’Ambiente, Karmenu Vella, contro le autorità nazionali. Rispondendo a un’interpellanza del Parlamento europeo sulla Terra dei fuochi, in Aula il commissario non ha risparmiato critiche al Belpaese, incapace di agire alla base del problema. “E’ fondamentale che le autorità italiane lavorino per staccare la criminalità organizzata dalla gestione dei rifiuti. Sappiamo qual è il problema, sappiamo cosa fare, e allora facciamolo. Non continuiamo a discuterne in eterno!”
Vella respinge le critiche su presunte disattenzioni dell’esecutivo comunitario sul tema. A chi sostiene che ci sia stata una mancanza di contributi comunitari per gestire lo smaltimento dei rifiuti in Campania, il commissario per l’Ambiente ricorca che “i soldi c’erano”. Ci sono 72 milioni di euro “solo dall’attuale bilancio” comunitario. Insomma, l’Italia usi i fondi. Però “i soldi da soli non risolvono il problema, serve la buona volontà della politica per combattere le radici del problema”. La Commissione Juncker, a giudicare dalla parole di Vella, non accetterà pià scuse. “Se continuiamo a discutere di cosa può fare la Commissione senza affrontare le cause non risolveremo il problema”, ma le cause del problema non può affrontarle Bruxelles. Cosa serve? “Il rafforzamento della legislazione da parte della autorità italiane competenti”, e poi la sua applicazione. Qualcosa che non può fare la Commissione. Pronta a nuove sanzioni. “Le procedure d’infrazione producono effetti in altri Stati membri, quindi perché non dovrebbero funzionare anche in questo caso?”