Bruxelles – Laura Agea fa chiarezza rispetto ai sospetti di irregolarità nelll’utilizzo dei fondi del Parlamento europeo. Il suo nome era spuntato nell’inchiesta dell’inchiesta di “Repubblica” su alcuni eurodeputati italiani, in cui si gettavano dubbi sulla regolarità del contratto del suo assistente al Parlamento europeo. L’eurodeputata del Movimento Cinque Stelle in un comunicato ha fatto sapere che il Parlamento europeo ha reso noto il risultato delle verifiche dei suoi organi di controllo, dalle quali risulta la legalità del lavoro del suo assistente locale.
“A seguito della segnalazione giornalistica nei miei confronti, ho fatto richiesta immediata di verifica alla Direzione generale delle Finanze del Parlamento. Gli organi di controllo mi hanno comunicato che ‘le prestazioni del suo assistente locale sono svolte realmente e nell’esclusivo interesse dell’esercizio del suo mandato parlamentare'”, ha dichiarato Agea in una nota.
L’eurodeputata cinque stelle ha aggiunto: “La mia attività parlamentare e quella del mio assistente – al quale rinnovo stima personale e gratitudine per il lavoro svolto – è stata guidata sempre da una Stella Polare: l’onestà, valore fondante del Movimento 5 Stelle”. “Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine in queste settimane difficili. Quelle persone che non hanno mai messo in dubbio la mia onestà. Agli altri non mi resta che consigliare caldamente di verificare prima di attaccare chi svolge tutti i giorni il proprio lavoro con umiltà e dedizione”, ha scritto Agea.
La deputata del gruppo Efdd aveva assunto come assistente qualcuno che svolgeva contemporaneamente un’altra attività. In principio, questo non è vietato dalle norme in vigore, ma i servizi dell’Europarlamento possono chiedere le prove che gli assistenti abbiano il tempo e siano effettivamente in grado di svolgere le attività per cui sono remunerati. Ed è quello che è successo per l’imprenditore assunto da Agea in questa legislatura. Dopo le verifiche del Parlamento europeo la storia può definirsi conclusa, con buona pace della deputata accusata.