Bruxelles – Il primo ministro dell’Ungheria, Viktor Orban, è intenzionato a far chiudere la Central European University (Ceu), l’Università americana a Budapest fondata da George Soros, miliardario e filantropo ungherese di stanza negli Stati uniti. Martedì scorso, il governo ungherese ha infatti proposto al parlamento una nuova legge che minaccia la permanenza nel Paese di diverse istituzioni di educazione superiore straniere, tra cui la stessa Ceu.
“Non chiuderemo mai questa Università, manterremo la continuità dei nostri programmi accademici a qualsiasi costo. Questa è casa nostra”, ha dichiarato Michael Ignatieff, rettore e presidente della Ceu, in una conferenza stampa mercoledì. “Non si tratta soltanto di un problema ungherese, è una questione di libertà internazionale dell’educazione accademica”, ha aggiunto Ignatieff, promettendo che l’Università “farà ricorso a tutti i rimedi legali disponibili, qualora la legge venisse approvata”.
Per ora si tratta soltanto di una proposta, ma i timori dei responsabili della Ceu sono fondati. Se venisse approvato, denuncia l’Università, il provvedimento del governo la costringerebbe a cambiare nome e ad aprire un campus anche negli Stati uniti, mentre attualmente ha sede soltanto in Europa centrale e orientale, inoltre le vieterebbe di emettere diplomi in Ungheria. Il governo ungherese ha ritenuto necessaria una legislazione più stretta dopo aver scoperto che 28 università straniere stavano operando illegalmente nel Paese. Dura la risposta degli Stati uniti, che attraverso una nota dell’ambasciata hanno fatto sapere di “opporsi a ogni sforzo di compromettere le operazioni o l’indipendenza dell’Università”.
L’iniziativa può essere letta come un capitolo della lunga battaglia di Orban contro Soros. Da tempo infatti l’attuale primo ministro sta cercando di reprimere ogni organizzazione sostenuta direttamente o indirettamente dal magnete di origini ungheresi. A gennaio un membro di Fidesz, il partito di Orban, ha dichiarato che le Ong fondate da Soros dovrebbero essere “spazzate via” dal Paese. L’addio della Ceu – che conta 14.000 studenti provenienti da 117 Paesi diversi – all’Ungheria sarebbe un danno per la reputazione del Paese e una grave perdita per la sua educazione superiore.
Ignatieff ha detto che la proposta di legge deve essere scartata e ha invocato la protezione dello status legale dell’Università. Per ora l’Unione europea non è intervenuta nella questione. Un portavoce della Commissione ha dichiarato giovedì che il problema era stato sollevato durante il Collegio dei commissari, ma ha aggiunto che la Commissione non commenta “le bozze” di legge. Preoccupa il fatto che il commissario europeo alla cultura e all’educazione sia l’ungherese Tibor Navracsics, un fedele alleato del premier Orban.