Bruxelles – Dopo l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona da parte del Regno Unito, la Brexit è oggi diventata una realtà. L’uscita della Gran Bretagna dall’Ue segna una svolta nella storia dell’integrazione europea, i prossimi mesi diranno se in positivo o in negativo. Ecco le principali reazioni degli eurodeputati nel corso della giornata.
“Oggi non è un buon giorno: la Brexit segna un nuovo capitolo nella storia dell’Unione, ma noi siamo pronti, andremo avanti sperando che il Regno Unito rimanga un nostro stretto partner”, ha twittato il presidente del Parlamento europeo e membro del Ppe, Antonio Tajani. “L’Ue ha fatto tutto il possibile per tenere i britannici [all’interno dell’Unione]. D’ora in poi per noi contano solo gli interessi dei rimanenti 440 milioni di europei”, ha sentenziato Manfred Weber, leader del Ppe. Weber ha poi aggiunto: “Vogliamo un accordo col Regno Unito, ma quando lasci l’Ue perdi i benefici”, con una nota dura: “I politici che hanno combattuto per la Brexit sono cresciuti in un’Europa libera. Oggi costruiscono nuovi muri”. “La Brexit è una scelta voluta dai britannici che rispettiamo”, ha detto Lara Comi, vicepresidente dei Popolari europei ed eurodeputata di Forza Italia, “ma durante i negoziati saremo in prima linea per difendere i nostri interessi”.
Particolarmente critico è apparso il presidente dei Socialisti e Democratici, Gianni Pittella: “Contrariamente alla posizione di Theresa May, crediamo fermamente che potremo definire la futura relazione tra Ue e Regno Unito soltanto quando si vedrà un progresso sostanziale nei negoziati”. Il leader S&D ha ribadito che il “Parlamento europeo ha un importante ruolo da giocare in tutto questo e deve essere coinvolto a pieno nei negoziati”, auspicando che si trovi “il più presto possibile una soluzione per garantire i diritti dei cittadini europei che vivono nel Regno Unito” e viceversa.
“Desideriamo rispondere alle aspettative dei cittadini britannici che hanno scelto di uscire, ma anche agli altri. Serve una partecipazione ai negoziati da parte delle autorità dell’Irlanda del Nord, della Scozia e del Galles. Vogliamo essere vicini anche ai giovani che avrebbero voluto rimanere nell’Ue”, ha detto Philippe Lamberts, presidente del gruppo Verdi-Ale. “I negoziati dovranno regolare come priorità la questione dello statuto dei cittadini britannici residenti nell’Ue e degli europei che vivono nel Regno Unito. Questi devono poter continuare a vivere e lavorare nel Paese dove si sono stabiliti”, ha aggiunto Ska Keller, co-presidente dei verdi europei. Poi ha sottolineato: “Dobbiamo ricordare alla premier May che “l’accesso al mercato unico è inseparabile dalla libertà di circolazione dei cittadini”.
“Forse la Brexit insegnerà alla bolla di Bruxelles che bisogna lasciare spazio per maggiori opt-outs. Credo in un’Ue ‘à la carte’”, ha twittato l’olandese Dennis De Jong, uno dei vice-presidenti del gruppo Gue/Ngl. “Davanti alla Brexit è inevitabile correggere la direzione dell’Europa e garantire i diritti degli espatriati”, ha affermato da parte sua Tania Gonzales Pena, altra vice-presidente del gruppo ed eurodeputata di Podemos. “Con l’attivazione dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona si apre l’inizio di una nuova epoca. Quella di oggi è una giornata storica”, secondo il leghista Lorenzo Fontana, che ha aggiunto: “Speriamo che sia l’avvio di un cambiamento che possa tramutare l’attuale incubo dell’Unione Europea in un sogno per tutti i cittadini d’Europa”.
Per Syed Kamall, presidente del gruppo dei Conservatori e Riformisti e membro dei Tories britannici, la Brexit “non deve avere a che fare con vincitori e perdenti”. Al contrario “dobbiamo tenere a mente che nel cuore di questi negoziati ci sono le vite e il sostentamento delle persone. Un cattivo accordo per una parte sarà cattivo anche per l’altra”. A nome del gruppo Ecr, Kamall ha affermato che “la Brexit è un’eccellente opportunità per una riforma genuina che renda l’Ue più flessibile e vicina ai cittadini”.
“È tempo per Theresa May di essere onesta coi cittadini britannici: un cattivo accordo o un mancato accordo sono un disastro che il governo deve evitare a tutti i costi”, ha commentato l’eurodeputata del Labour Glenis Willmott, aggiungendo: “I Tories hanno costantemente ridotto le aspettative dei cittadini sui negoziati. Molte persone che hanno votato per la Brexit che non votarono per avere prezzi più alti, meno lavori e meno denaro per i nostri servizi pubblici, tutto questo rischia di succedere se non otteniamo un accordo con l’Ue”.