Ministri e capi di Stato concordano sulla necessità di “identificare iniziative innovative” ma non specificano quali. Giovannini: “Decreto italiano precorre iniziativa Ue”
Serve “un’azione urgente” e bisogna “identificare iniziative innovative”. Non sono esattamente novità quelle emerse dal vertice sulla disoccupazione giovanile che ha riunito oggi a Berlino ministri del lavoro, leader, capi di stato e di governo e responsabili delle agenzie per l’occupazione. A meno di una settimana dall’ultimo Consiglio europeo, sulla spinta degli 8 miliardi (9 secondo le previsioni più ottimistiche) ‘liberati’, l’obiettivo dell’appuntamento era fare il punto sulle strategie e gli strumenti da mettere concretamente in campo. A parte il forte impegno a continuare nella battaglia per dare un futuro agli oltre 6 milioni di disoccupati europei, però, per il momento di concreto sembra esserci poco. Nel documento stilato al termine dell’incontro si sottolineano, intanto, le direttrici delle principali linee di azione. Prima di tutto occorre preparare l’attuazione Garanzia giovani (il piano secondo cui ogni Stato membro si impegna a offrire ai ragazzi sotto i 25 anni un lavoro o una formazione di qualità entro 4 mesi dalla fine degli studi o dall’inizio della disoccupazione) e poi continuare con l’esame e lo scambio delle “best practice” che abbiano il migliore impatto a breve termine. Ma bisogna pensare anche alla mobilità dei giovani in cerca di lavoro, al miglioramento dei servizi per l’occupazione e dei sistemi di formazione e al migliore utilizzo dei fondi disponibili, che devono servire da volano.
Non ci può essere un approccio unico per tutti, ricorda il documento, “anche perché le sfide cambiano significativamente” da Paese a Paese e la prima “responsabilità” per affrontare l’emergenza lavoro resta agli stessi Stati membri. che devono pensare a soluzioni “tagliate su misura”. Insomma i fondi del piano finanziario pluriennale 2014-2020, che “dovranno essere operativi il prima possibile”, potranno dare frutti solo se “combinati con strategie di riforma nazionali”: le risorse europee “devono essere associate con gli sforzi per le riforme strutturali, compreso l’uso di risorse nazionali”.
Esattamente quello che si sta facendo in Italia, almeno a sentire il ministro del lavoro, Enrico Giovannini e il premier Enrico Letta, entrambi oggi a Berlino. “Il decreto sul lavoro approvato la scorsa settimana dal governo va esattamente nella direzione di accompagnare, e su alcuni aspetti precorrere, l’iniziativa Ue della Garanzia Giovani”, si è detto soddisfatto il ministro. In particolare, sottolinea Giovannini, tra le misure che chiede l’Europa c’è quella di migliorare gli interventi di preparazione all’iniziativa della garanzia giovani e il decreto italiano “ha creato incentivi dedicati ai giovani che potranno essere assunti dalle imprese e inoltre ha incoraggiato i tirocini degli studenti sia delle scuole superiori sia delle università, un maggiore orientamento nelle scuole professionali per incontrare le esigenze delle aziende”.
Soddisfatto anche Letta che ha illustrato il piano italiano agli altri Capi di Stato e di governo, soffermandosi soprattutto su decontribuzione totale per i giovani neoassunti e sulle misure di semplificazione per l’imprenditoria giovanile. Letta è poi tornato a spingere sulla Bei, chiedendo che serva davvero a sostenere gli investimenti. Secondo i ministri, il ruolo della Banca europea per gli investimenti sarà fondamentale nel dare una buona spinta ad attività economica e occupazione. Nelle conclusioni del vertice, si riafferma come, con il recente aumento di capitale di 10 miliardi di euro, questa sarà in grado di ampliare di 60 miliardi di euro, grazie all’effetto leva, i volumi dei suoi finanziamenti all’economia reale sul periodo 2013-2015.
C’è stata “a tutti i livelli, tecnico, ministeriale e di capi di stato” la consapevolezza e il senso di “responsabilità” sull’emergenza lavoro, ha tirato le somme al termine dei lavori la padrona di casa, Angela Merkel. “Vogliamo tenere alta la pressione su noi stessi per rimanere impegnati”, ha aggiunto la cancelliera, ricordando che non si parla di un tema “che si risolve in una notte” e incoraggiando: “ La prossima volta che ci incontreremo dobbiamo fare progressi”.
Un prossimo appuntamento in effetti potrebbe già essere stato fissato, anche se nulla è dato ancora sapere sulle date. Il presidente della Commissione Ue, Jose Manuel Barroso ha annunciato che si terrà in Francia, dove il presidente Hollande “ha accettato di organizzare il prossimo incontro” sul tema disoccupazione giovanile.
Letizia Pascale
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