Bruxelles – L’Fbi sta indagando sui possibili legami tra lo staff del presidente Donald Trump e la Russia durante la campagna elettorale del 2016. Lo ha annunciato oggi il direttore dell’Fbi James Comey nell’audizione presso la commissione intelligence della Camera dei rappresentanti statunitense. E’ la prima volta che le voci su una presunta inchiesta riguardo il nuovo presidente vengono confermate da una fonte ufficiale.
“Ho ricevuto l’autorizzazione del dipartimento di Giustizia per confermare che l’Fbi sta indagando sui tentativi del governo russo di interferire nelle elezioni 2016 e su qualsiasi legame possibile con la campagna di Trump”, ha detto Comey durante l’audizione. Si tratta di una conferma rara per il direttore dell’Fbi, chiamato a deporre al Capitol Hill di Washington insieme al capo della Nsa – l’agenzia di sicurezza nazionale – Mike Rogers. Oggetto della deposizione era il cosiddetto ‘Russiagate’, ovvero il caso delle presunte intrusioni di Mosca nelle ultime elezioni presidenziali, ipotesi confermata oggi da Rogers. In particolare, alcuni membri dello staff di Trump sono sospettati di aver avuto contatti illeciti col Cremlino nel corso della campagna, con lo scopo di sabotare il supporto alla rivale Hillary Clinton. Per sapere la verità in tal senso bisognerà attendere l’esito dell’indagine.
Il direttore dell’Fbi ha invece smentito le accuse lanciate su Twitter da Trump, il quale aveva detto pubblicamente di sospettare di essere stato spiato dal suo predecessore Barack Obama nella sua Trump Tower durante la campagna elettorale. La stessa commissione intelligence ha condotto verifiche senza trovarne riscontro: “Non abbiamo informazioni a sostegno” di quanto espresso nel tweet del presidente. Il repubblicano Devin Nunes, presidente della commissione, ha provato a rilanciare le accuse del presidente: “Lasciatemi essere chiaro: sappiamo che non ci sono state intercettazioni nella Trump Tower. Nonostante questo, è possibile che altre attività di sorveglianza siano state usate contro il presidente e i suoi uomini”.
Ma il punto è un altro: se l’indagine dell’Fbi dovesse rivelare legami illegali tra gli uomini di Trump e la Russia, il nuovo presidente verrebbe già travolto da uno scandalo a pochi mesi dall’inizio del suo mandato. “Seguiremo i fatti ovunque ci porteranno”, ha detto Comey assicurando la massima imparzialità dell’inchiesta.