I deputati hanno approvato l’accordo raggiunto la settimana scorsa con il Consiglio. Il Presidente: “Miglioramenti significativi, ma è ben lontano dall’essere ottimale, non potevamo avere di più”
Nessuna sorpresa stavolta dall’Aula di Strasburgo. Nonostante le critiche a un testo che non viene ritenuto ottimale il Parlamento europeo ha approvato l’accordo politico sul Bilancio pluriennale dell’Ue (Mff) per il periodo 2014-2020. “È il miglior risultato possibile viste le circostanze” ha dichiarato il Presidente Martin Schulz secondo cui “l’accordo con il Consiglio è lontano dalla perfezione” ma comunque il voto di oggi “dimostra che il Parlamento ha ottenuto miglioramenti significativi”.
Per il Presidente il miglioramento più importanyte è “la molto maggiore flessibilità nell’utilizzo del bilancio Ue” che permetterà “un miglior finanziamento per le politiche per il lavoro giovanile, per la ricerca, il programma Erasmus e il supporto alle piccole e medie imprese”.
Ad ogni modo “è meglio avere il 50% di qualcosa che il 100% di niente” ha aggiunto Schulz.
L’ACCORDO – Le principali modifiche all’accordo sono la maggiore flessibilità, ovvero la possibilità di trasferire i fondi non utilizzati (stanziamenti di pagamento) da un anno all’altro, e una forte flessibilità per gli stanziamenti d’impegno (importi autorizzati in favore di programmi o progetti) sia tra un anno e l’altro, sia fra le categorie di spesa. L’inserimento di una “clausola di revisione” fissata al 2016 con l’obiettivo di dare al prossimo Parlamento e alla prossima Commissione la possibilità di dire la loro (ma solo “se necessario”) su un bilancio che altrimenti non sarebbe modificabile fino al termine del loro mandato. Il Consiglio si è impegnato a risolvere la questione dei pagamenti in sospeso per il 2013, stimati a 11,2 miliardi di euro. I ministri nazionali dell’economia e delle finanze prenderanno una decisione formale sul pagamento di una prima tranche pari a 7,3 miliardi di euro entro il 9 luglio, e decideranno all’inizio dell’autunno su una seconda tranche. Infine è stato concordato un aumento del Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti da 2,5 miliardi a 3,5 miliardi, come chiesto dall’Aula di Strasburgo. Il miliardo aggiuntivo potrà essere utilizzato dagli Stati membri su base volontaria per programma di distribuzione alimentare.
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