Bruxelles – La Turchia non ne vuole sapere di sotterrare l’ascia di guerra. Negli ultimi giorni i ministri del governo turco hanno rilasciato una serie di commenti esplosivi nei confronti dell’Europa. In questo clima di tensione sono arrivate le dichiarazioni del ministro degli esteri turco Mevlut Çavusoglu, che giovedì ha parlato di una “guerra santa” imminente nel continente europeo.
“Non c’è differenza tra Rutte e il fascista Wilders”, ha dichiarato Çavusoglu commentando il risultato delle elezioni olandesi. Il ministro degli esteri turco ha poi attaccato l’Europa in generale che, secondo Çavusoglu, “presto sarà teatro di una guerra santa”. Parole molto forti, ma secondo il ministro adatte a descrivere la realtà europea: “Guardate i socialdemocratici e i fascisti di WIlders, non c’è differenza, hanno la stessa mentalità”. “Dove andrete? Dove state portando l’Europa? Avete iniziato il collasso dell’Europa e le state scavando la fossa. Presto le guerre sante inizieranno in Europa”, ha concluso Çavusoglu.
Secondo la Turchia questa crisi diplomatica è l’ultimo segnale del montare dell’islamofobia nel vecchio continente. Un timore che non si può definire infondato vista l’avanzata dell’estrema destra nei principali paesi europei, tra cui la Francia. In questo senso, le dichiarazioni del ministro degli esteri turco vanno a braccetto con l’attacco del presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha recentemente accusato i Paesi dell’Ue di trattare i non europei “come venivano trattati gli ebrei in Europa nella seconda guerra mondiale”.
Un altro strappo nei confronti dell’Olanda, colpevole di aver respinto alcuni ministri turchi impedendo loro di tenere comizi in vista del referendum costituzionale del 16 aprile, si è concretizzato giovedì: la municipalità di Istanbul ha cancellato il gemellaggio con la città olandese di Rotterdam, proprio dove il ministro Çavusoglu doveva tenere il suo comizio, prima che il suo aereo non venisse fatto atterrare. L’assemblea cittadina ha votato all’unanimità la fine del gemellaggio, sottoscritto nel 2005. Inoltre, i membri turchi di una commissione parlamentare congiunta con l’Olanda si sono dimessi.