Bruxelles – La Nato sollecita la Turchia e l’Austria a risolvere la loro disputa sulla richiesta di Ankara di entrare nell’Unione europea. Il richiamo da parte dell’Alleanza atlantica è arrivato nella giornata di oggi. La disputa è un nodo importante: da quando Vienna si è opposta all’ingresso nell’Ue di Ankara, infatti, quest’ultima ha reagito bloccando i programmi con la Nato dei Paesi partner, tra i quali c’è anche l’Austria.
Quando il cancelliere austriaco Christian Kern ha invocato in diverse occasioni il congelamento da parte dell’Ue delle trattative di allargamento, Ankara ha risposto con durezza. La seconda potenza militare Nato dopo gli Stati Uniti ha deciso di sospendere, come forma di rappresaglia, i programmi di cooperazione con i Paesi partner dell’Alleanza. Tali programmi coprono la maggior parte dell’Europa, ma anche molti Paesi in Medio Oriente e in Asia. Sebbene essi non prevedano impegni militari, la Nato li considera importanti segnali politici, soprattutto in Paesi partner come la Georgia e l’Ucraina, entrambe strette da dispute con la Russia.
Il portavoce del ministro della difesa austriaco, Stefan Hirsch, ha detto all’agenzia Afp che “il blocco turco dei programmi partner dell’Austria con la Nato è cominciato diversi mesi fa”. “Esso non ha un impatto immediato sulle nostre missioni nei Balcani occidentali. Tuttavia, nel lungo periodo questo blocco può creare problemi poiché mina la nostra abilità a preparare nuove missioni”, ha sottolineato Hirsch.
Un ufficiale della Nato ha confermato le notizie diffuse dalla stampa. “Ci rammarichiamo della situazione attuale e dell’impatto che sta avendo su tutti i nostri programmi di cooperazione con i Paesi partner”, ha commentato la fonte anonima citata da Afp. “La Nato supporta il dialogo costruttivo tra Stati. Contiamo che la Turchia, nostra alleata, e l’Austria, nostra partner, risolvano la loro questione bilaterale rapidamente”, ha aggiunto l’ufficiale. Ma con le recenti dispute tra Ankara e Berlino, per la detenzione di un giornalista tedesco in Turchia, e con l’Olanda, che ha vietato comizi ai ministri turchi a Rotterdam, una distensione con Vienna potrebbe non bastare.