Bruxelles – “Davanti al crescente criticismo nei confronti dell’Europa dobbiamo chiederci perché gli elettori la pensino così. Incolparli per le loro idee non sarà mai una buona idea, al contrario l’Ue deve fare un passo indietro e esaminare i suoi fallimenti”. Lo ha detto oggi Raffaele Fitto, eurodeputato e vicepresidente del gruppo Conservatori e riformisti europei, nella Plenaria dell’Assemblea di Strasburgo.
“I politici possono essere divisi in due categorie. Da una parte quelli guidati dalla ragione e preparati a riconoscere i propri errori quando li commettono o quando una politica non sta funzionando”, ha affermato durante il dibattito in Aula sul futuro dell’Europa. “Dall’altra ci sono quelli guidati puramente dall’ideologia, che prescrivono le stesse ricette nella mal riposta speranza che la realtà in qualche modo cambi”. Fitto ha poi aggiunto: “In Europa, troppo spesso, quando qualcuno dice le cose come stanno viene liquidato come inesperto o euroscettico”.
“La spinta a un’Unione sempre più stretta è diventata un dogma per giustificare la centralizzazione e marginalizzare gli Stati membri. L’Ue è diventata troppo distante dai suoi cittadini. Non ci può essere ulteriore trasferimento di poteri al livello europeo senza garanzie democratiche per gli Stati membri e un pieno controllo dei cittadini”, ha sottolineato l’eurodeputato, chiedendo anche che “l’Europa sia più flessibile, aperta e trasparente. Essa deve riconoscere le differenze tra Paesi membri e mettere fine alla continua spinta verso un’unità falsa e forzata”.