Bruxelles – Si fa sempre più complicato lo scenario delle prossime elezioni presidenziali in Francia, a sinistra come a destra. Alcuni media francesi nelle ultime ore hanno messo in circolazione un’indiscrezione sull’ex primo ministro socialista Manuel Valls: questi sarebbe pronto a sostenere Emmanuel Macron, candidato indipendente e fondatore del movimento ‘En Marche’, nella corsa all’Eliseo. Dall’altra parte François Fillon, il candidato della destra repubblicana, oggi è stato sentito dai magistrati francesi per gli stipendi a moglie e due figli.
“Diremo di votare Macron. Valls parlerà entro il 23 aprile”. Sono queste le parole di una fonte vicina all’ex primo ministro riportate da Le Parisien. Secondo il quotidiano parigino Valls sarebbe pronto ad annunciare il suo sostegno e “tracciare il cammino” questa sera ad una riunione privata all’Assemblea nazionale, in presenza di circa 300 personalità della politica. Secondo Le Parisien, l’atto di Valls non sarebbe un’alleanza con Macron, ma semplicemente una mossa dettata dalla tattica: il candidato socialista sconfitto alle primarie da Benoit Hamon, considererebbe infatti Macron il miglior cavallo su cui puntare per battere Marine Le Pen. La cui sconfitta è il vero obiettivo per i socialisti, vista le loro scarsissime possibilità di vittoria in queste presidenziali.
Nella serata di lunedì è arrivata la smentita dello stesso Valls all’agenzia France Presse. “Niente di quello che c’è in quell’articolo è vero, al di fuori del fatto che è in programma una riunione nella serata di martedì”, ha successivamente affermato Carlos da Silva, braccio destro di Valls e suo supplente in Parlamento, commentando le notizie riportate da Le Parisien.
Sul fronte della destra la situazione non è meno complicata. Questa mattina François Fillon ha ricevuto martedì l’avviso di garanzia: è formalmente indagato per “appropriazione indebita di fondi pubblici”. Il candidato dei repubblicani è stato sentito dai giudici francesi in merito allo scandalo del ‘Penelope gate‘, il nome della moglie di Fillon, la quale avrebbe intascato oltre 500mila euro lordi in otto anni come assistente parlamentare del marito. Secondo Repubblica, nei prossimi giorni potrebbe essere indagata anche la stessa Penelope, al centro dell’indagine, con due dei figli: in tutto si parla di oltre 1 milione di euro intascati per attività da assistenti parlamentari che non sarebbero mai state svolte.
E’ la prima volta che un candidato alle presidenziali viene indagato a soli quaranta giorni dal voto con un’accusa così infamante come l’appropriazione di fondi pubblici. Nonostante questo, Fillon resta l’unico candidato della destra per le presidenziali, dopo il ritiro di Alain Juppé. Del resto, così vicino alla scadenza del voto allo staff repubblicano sembra troppo tardi per tornare indietro e Fillon non ha alcuna intenzione di mollare.