Sul tavolo dei capi di Stato domani misure per fare ripartire l’Europa. Lotta alla disoccupazione e piano per gli investimenti le priorità per Van Rompuy, ma c’è l’ostacolo del bilancio pluriennale
La posta in gioco è alta, le aspettative anche. Resta da vedere se a tante attese, corrisponderanno altrettante risposte concrete. Sul tavolo del Consiglio europeo di giovedì e venerdì c’è un obiettivo ambizioso: adottare strategie che possano permettere all’Europa di ripartire davvero. Come? Attraverso “misure tangibili” per ridurre la disoccupazione, in particolare quella giovanile ed un “piano di azione per gli investimenti”, che consenta di sostenere le piccole e medie imprese, spiega il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy nella lettera d’invito al vertice inviata ai leader dei Paesi Ue.
Al di là delle intenzioni, però, bisogna vedere cosa ci sarà realmente sul tavolo, a partire dalle risorse a disposizione per il contrasto alla disoccupazione giovanile. La priorità, ribadisce Van Rompuy, deve essere data all’accelerazione dell’Iniziativa per contrastarla e la “mobilitazione di tutte le risorse a disposizione a sostegno” del lavoro per i giovani. La proposta, come noto, è di dare piena funzionalità da gennaio allo “Youth guarantee scheme”, il piano che dovrebbe garantire ai giovani fino a 25 anni di età un’offerta di lavoro o di formazione di qualità entro 4 mesi dal termine degli studi o dalla perdita del lavoro. Si parla di 6 miliardi stanziati da Bruxelles in due anni per misure da definire. Risorse non proprio ingenti, se si considera che dovranno essere ripartite tra tutti gli Stati membri. Ma a complicare le cose c’è anche il mancato accordo tra Parlamento e Consiglio sul bilancio Ue 2014-2020. Ieri una lettera del presidente dell’Europarlamento ha annunciato il veto dell’Aula e senza un’intesa su i punti più importanti per gli eurodeputati. Un aspetto che evidentemente preoccupa non poco il presidente Van Rompuy che nella sua lettera chiede a “tutte le parti coinvolte di assumersi le loro responsabilità e concludere con successo i negoziati”. Il bilancio per i prossimi sette anni, ricorda, è “indispensabile per raggiungere i nostri obiettivi condivisi: rilanciare la crescita e l’occupazione in Europa”.
Secondo obiettivo, per il presidente del Consiglio europeo, quello di “ripristinare i flussi di credito all’economia”. Per questo esorta i capi di Stato e di governo dei 27 a “lanciare un nuovo Piano d’azione per gli investimenti con misure per sostenere le Pmi e per rafforzare il finanziamento all’economia”. Come anticipato ieri dal vicepresidente dell’esecutivo Ue, Antonio Tajani, sul tavolo dei leader dei 27 arriveranno una serie di proposte concertate tra Commissione e Bei, che permetteranno alle piccole e medie imprese di ottenere finanziamenti a partire dai fondi europei con un effetto leva che può arrivare sino a 100 miliardi di euro.
Sul fronte bancario, poi, si cercano conclusioni sul progetto di meccanismo di risoluzione delle crisi, altro tassello all’interno del più ampio progetto di unione bancaria. Proprio oggi i ministri delle Finanze Ue sono al lavoro per provare a raggiungere un accordo sulle regole per il fallimento ordinato delle banche. Bisogna vedere se entro domani arriverà l’intesa.
Letizia Pascale