Bruxelles – La Commissione europea ha deciso di prorogare le misure anti-dumping contro le importazioni cinesi di pannelli solari per altri 18 mesi. È quanto riferisce un portavoce della Commissione, che sottolinea l’intenzione delle istituzioni europee di accompagnare, al prolungamento delle misure, una graduale riduzione del loro impatto in linea con la diminuzione dei costi nel settore dell’energia solare. Questo per consentire la fine progressiva dell’attuale regime e ristabilire la normalità del mercato.
Con questa decisione la Commissione dà seguito alle sentenze del Tribunale dell’Ue che hanno ribadito la validità delle misure in vigore, dopo che 26 aziende europee avevano chiesto di sospendere i dazi perché direttamente danneggiati dalla loro introduzione.
La scelta dei dazi risale al 2013, quando un’inchiesta aveva accertato la vendita di pannelli solari da parte di società cinesi a prezzi di molto inferiori al valore di mercato, tali da danneggiare considerevolmente i produttori dell’Ue. Questo approccio della Commissione, dichiara il portavoce, “bilancia il nostro legittimo diritto di proteggere la nostra industria dalla concorrenza sleale delle importazioni oggetto di sovvenzioni, con la necessità di prendere in considerazione le altre aziende che basano le loro produzioni su queste importazioni, dando lavoro a migliaia di persone”.