Bruxelles – L’intergruppo per i giovani del Parlamento europeo ha lanciato una campagna per mettere fine alla pratica dei tirocini non retribuiti nelle istituzioni europee, a partire “dalla propria casa”. La campagna, dal titolo #FairInternships, si basa su un “manifesto per giusti tirocini”, redatto dall’intergruppo, formato da oltre cento eurodeputati impegnati a migliorare le politiche giovanili europee. Il testo è stato presentato oggi in un evento co-organizzato con lo European Youth Forum.
Il punto essenziale del ‘Manifesto for Fair Internships’ è chiaro: “Chiediamo alle istituzioni europee di vietare i tirocini non retribuiti”. “Le istituzioni dovrebbero offrire tirocini retribuiti per tutti i tirocinanti, e smetterla di avere un sistema parallelo che prevede tirocini meno regolamentati in aggiunta al proprio regolare programma di apprendistato”, sottolinea inoltre il testo.
La prima tappa della campagna sarà proprio il Parlamento europeo. “La remunerazione per i tirocinanti degli uffici dei parlamentari e dei gruppi politici deve essere a un livello simile a quella dei tirocini Schuman; la remunerazione va inclusa nel contratto di tirocinio e la durata standard dei tirocini deve essere di 6 mesi con una durata massima di 12 mesi” sono le principali richieste da cui cominciare.
I tirocini non pagati al Parlamento europeo restano un problema attuale. “Il 15% dei tirocinanti riceve tra meno di 300 e 600 euro mensili al massimo”, denuncia un sondaggio fatto tra i tirocinanti del Parlamento europeo dallo stesso intergruppo, “evidentemente non abbastanza per coprire le spese quotidiane”. In particolare la situazione cambia tra i gruppi politici del Parlamento e i singoli eurodeputati: sono alcuni di questi ultimi che ancora non pagano i propri tirocinanti. “La situazione è migliorata rispetto al 2013”, ha spiegato Wout Van Caimere, coordinatore dello Youth Intergroup, “ma la strada è ancora lunga e non dobbiamo smettere di lottare per cambiare le cose”.
“Nessun gruppo politico direbbe che è contro la giustizia sociale o la libertà. Tuttavia, per alcuni di questi stessi colleghi non pagare i propri tirocinanti non è in contrasto con questi valori”, ha detto Brando Benifei in chiusura dell’evento. L’eurodeputato del Pd e co-presidente dello Youth intergroup ha invitato “ad abbandonare questa ipocrisia”, sottolineando la necessità di raggiungere obiettivi concreti: “Sarebbe una vergogna se il Parlamento non ottenesse almeno quello che è scritto nel manifesto”.