Bruxelles – Gli italiani apprezzano sempre meno l’Unione europea, almeno a giudicare dai loro commenti in rete. È quanto risulta da un’analisi statistica condotta per La Repubblica da Voices from the Blogs , l’osservatorio scientifico sui social media dell’Università statale di Milano, la quale attesta l’euroscetticismo sul web attorno all’85% dei pareri espressi. Gli autori hanno analizzato quasi 200 mila testi pubblicati su Twitter nel mese di febbraio.
Dal 2012 ad oggi l’Unione europea ha progressivamente perso il favore dell’opinione pubblica italiana: da un gradimento del 40% di cinque anni fa, si è passati al 15,5% dei giorni nostri. Dati allarmanti per l’Ue, anche se la situazione è leggermente migliorata rispetto allo scorso anno: nel 2016 si era toccato il minimo storico dell’11%.
Tra i motivi dell’euroscetticismo dominano le critiche alle politiche di eccessiva austerità (35%), seguite dalla cattiva gestione delle emergenze migratorie (23,9% dei commenti), cui si aggiunge il 9% di chi reputa che l’Unione non sappia affrontare adeguatamente le proprie esigenze di difesa. Il 31,7% dei testi esaminati considera l’Unione una tecnocrazia, con un problema evidente di deficit democratico. La minoranza dei sostenitori del progetto comunitario sostiene che l’Ue abbia reso migliore la vita dei suoi cittadini (75,5%) e che la governance europea abbia accresciuto il peso decisionale dei Paesi membri sul piano internazionale (24,5%).
L’analisi ha rilevato anche l’opinione degli italiani riguardo al progetto di un’Europa a due velocità. Sotto questo aspetto, l’opinione pubblica on-line risulta spaccata a metà. A determinare la spaccatura, riporta lo studio di Voices, è probabilmente il diverso parere circa l’appartenenza dell’Italia al gruppo di testa o a quello di coda di una ipotetica Europa divisa in un classi di Stati membri. Il 37% dei commenti reputa che la formalizzazione dell’esistenza di due gruppi di Paesi all’interno della Ue sarebbe un vantaggio per l’Italia, mentre il 33,3% ritiene che le conseguenze per il Paese sarebbero negative. A questi ultimi vanno aggiunti quanti sostengono che tale progetto avvantaggerebbe la Germania (17,1%). Una parte non trascurabile dei post analizzati, tuttavia, invita invece a prendere atto che l’Europa è già di fatto composta da gruppi di Paesi che si muovono a velocità diverse (12,7%).
Infine, sembrano diffondersi rapidamente i pareri favorevoli all’Italexit, ovvero ad una uscita dell’Italia dall’Unione europea, sulla falsariga della Brexit. Tra chi si esprime sul tema – una percentuale di commenti ancora minoritari, ma in rapida crescita, sottolineano gli autori dello studio – i favorevoli a una ‘Italexit’ superano il 60%.