- L'Europa come non l'avete mai letta -
domenica, 1 Giugno 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Politica » “Un’Unione ridotta a una cerchia di Stati volenterosi sarebbe un fallimento”

    “Un’Unione ridotta a una cerchia di Stati volenterosi sarebbe un fallimento”

    Janis Emmanouilidis, direttore degli studi dello European Policy Centre, ha analizzato i rischi di un’Europa a più velocità in vista di Roma 2017

    Matteo Guidi</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@Matt_Guidi" target="_blank">@Matt_Guidi</a> di Matteo Guidi @Matt_Guidi
    21 Febbraio 2017
    in Politica

    Bruxelles – La creazione di un nucleo europeo formato unicamente dai “desiderosi e abili”, che darebbe forma a un’Europa a due velocità con diverse classi di appartenenza non è desiderabile. È quanto afferma Janis Emmanouilidis, direttore degli studi dello European policy centre (Epc), che ha di recente scritto un articolo accademico sul tema. La pubblicazione fa parte di un’iniziativa dell’Istituto affari internazionali e del Ministero degli esteri italiano, in cooperazione col Centro studi sul federalismo, per promuovere il dibattito europeo in vista del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma.

    Come è chiaro a molti, l’Europa a più velocità (o “integrazione differenziata”) è e rimane una caratteristica chiave della costruzione europea. Emmanouilidis è favorevole alla proposta recentemente avanzata anche dalla cancelliera Merkel: “La storia ha dimostrato che una cooperazione più intensa tra un gruppo più ridotto di Paesi membri può aiutare a superare una situazione di stallo e migliorare il funzionamento dell’Ue”. Il nodo sta però nel capire in quale modo andrebbe applicata tale strategia.

    In questo senso, per l’esperto  dell’Epc, un’Europa ridotta a un piccolo gruppo di Stati determinati a rafforzare l’Ue sarebbe un fallimento: “Non dovrebbe essere questo il modello per un’Europa a più velocità”. Il rischio, mette in guardia il ricercatore, sarebbe altrimenti di “creare una profonda frattura tra coloro che fanno parte del club e i Paesi esclusi”. C’è di più: nel caso di un’Ue limitata a pochi Stati, le istituzioni europee potrebbero rimanere anch’esse escluse dai veri centri di decisione, diventando così di fatto superflue.

    Al contrario, secondo Emmanouilidis “l’Ue e i suoi Stati membri dovrebbero perseguire una differenziazione a livello istituzionale applicando gli strumenti già previsti dai trattati”. Questa strada permetterebbe di assicurare l’importanza delle istituzioni europee e allo stesso tempo di non escludere nessun membro dal progetto comunitario. Tuttavia, questo modello è poco probabile: “l’attuale clima politico fa intuire che difficilmente i governi degli Stati Ue metteranno in atto delle riforme per rinunciare a ulteriore sovranità in nome per esempio di un’unione fiscale”, afferma l’accademico dell’Epc.

    L’unica via da percorrere è allora quella di “costruire un’integrazione differenziata attraverso patti tra Stati membri al di fuori dei trattati europei”. Un’opzione che, secondo Emmanouilidis, ha già mostrato il suo successo a partire dal 2010, con le riforme dell’Eurozona. Ma attenzione: la cooperazione tra governi europei dovrà seguire la logica dell’”avanscoperta”, rimanere “aperta a tutti i Paesi interessati”, e mantenere “un ruolo attivo delle istituzioni dell’Ue”. Altrimenti, ammonisce il direttore dell’Epc, il rischio è quello di mettere da parte l’Ue e tornare a un sistema di accordi internazionali: un grave passo indietro nell’integrazione europea.

    Tags: dibattitoEmmanouilidisepcEuropa a più velocitàeuropean policy centreIaiRoma 2017

    Ti potrebbe piacere anche

    Donald Trump
    Politica Estera

    La presidenza Trump al centro del dibattito all’Eurocamera. Borrell: “Dobbiamo essere pronti”

    13 Novembre 2024
    Manfred Weber
    Politica

    Stato d’emergenza migranti in Italia, alla fine Weber (Ppe) vota con la sinistra. Il dibattito in plenaria sarà sulla necessità di “salvare vite umane”

    17 Aprile 2023
    HGE9: La bussola strategica non basta, l'integrazione Ue della difesa non è dietro l'angolo
    Politica

    HGE9: La bussola strategica non basta, l’integrazione Ue della difesa resta un dilemma

    29 Novembre 2022
    I partecipanti al primo panel di HG8 [Roma, 1 dicembre 2021]
    Politica

    HGE8. L’UE non è pronta per le nuove sfide, la risposta sono gli Stati Uniti d’Europa e Berlino già ci lavora

    1 Dicembre 2021
    Politica

    UE, Di Maio: “Serve consolidare la coesione interna, Next Generation EU sia un cambiamento strutturale”

    8 Luglio 2021
    Net & Tech

    Recovery Fund e crescita digitale, oggi il nuovo SmartEvent di Eunews

    19 Aprile 2021

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    paesi terzi sicuri

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    Un gruppo di 38 eurodeputati chiede alla Commissione europea chiarimenti sulla compatibilità della proposta con il diritto internazionale e sul...

    Siria, Ue al lavoro per i rimpatri. Frontex: “Oltre mille ritorni da marzo”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    30 Maggio 2025

    Brunner: "Creare le condizioni per rientro sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati". L'eliminazione delle sanzioni alla Siria elemento chiave

    Protesters gather in front of the Office of the Hungarian President in Budapest, Hungary, on April 15. The protests erupt after the parliament passes legislation restricting the right to assembly, banning Pride Marches. (Photo by Balint Szentgallay/NurPhoto) (Photo by Balint Szentgallay / NurPhoto / NurPhoto via AFP)

    Ungheria, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali: “Serie preoccupazioni, Bruxelles intervenga”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    La stretta sui diritti Lgbtq+, il divieto del Budapest Pride, la legge al vaglio del Parlamento per impedire i finanziamenti...

    I candidati alla presidenza Karol Nawrocki e Rafał Trzaskowski (Foto: Filip Styczyński, profilo X ufficiale)

    Ballottaggio in Polonia, con la sfida Trzaskowski-Nawrocki in ballo anche il destino dell’Europa

    di Marco La Rocca
    30 Maggio 2025

    Domenica i polacchi alle urne per scegliere il successore del presidente conservatore Andrzej Duda. Trzaskowski parte in vantaggio, ma la...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione