Bruxelles – La Commissione europea continua a fare pressione sull’Italia perché risolva l’annoso problema dei ritardi nei pagamenti della Pubblica amministrazione. Bruxelles ha oggi inviato al nostro Paese un parere motivato, il passaggio che precede il deferimento alla Corte di giustizia. Si tratta della seconda fase della procedura di infrazione che fu aperta nel 2014 da Antonio Tajani quando era vicepresidente dell’esecutivo comunitario. “I ritardi di pagamento pesano fortemente sulle imprese europee, in special modo su quelle più piccole. Poter contare su pagamenti puntuali da parte dei contraenti consente alle imprese di espletare le loro attività e di rispondere alle aspettative dei loro clienti e dipendenti. Chiedendo agli Stati membri di rispettare le norme in materia di ritardi di pagamento proteggiamo le imprese e sosteniamo la competitività dell’Ue”, ha dichiarato Elżbieta Bieńkowska, commissaria al Mercato interno e all’industria,
Secondo le regole europee i debiti della Pubblica amministrazione verso le imprese dovrebbero essere estinti entro 30 giorni, 60 per quelli relativi alla sanità, ma nel nostro Paese i tempi in media sono molto, ma molto superiori. Qualche cosa sta cambiando, ma non abbastanza in fretta, e per assicurare un monitoraggio efficace dei pagamenti è stata messa in piedi una piattaforma in cui questi vengono registrati. Ma purtroppo a quanto pare anche la procedura di registrazione, come quella di pagamento, non sempre viene effettuata, e si aggiunge così al problema dei pagamenti quello del monitoraggio.