Roma – Dopo la presentazione delle previsioni economiche d’inverno da parte della Commissione europea, il quadro dell’Ue mostra che “l’incertezza economica è stata superata”, che “le riforme strutturali in molti Paesi sono state adottate e la crisi esistenziale della zona euro appare almeno in parte risolta”. Secondo il vicepresidente dell’esecutivo comunitario Jyrki Katainen, tuttavia, una ripresa degli investimenti c’è stata “ma non quanto sperato o previsto”. La ragione di questa bassa propensione all’investimento – il livello “è inferiore di 300 miliardi di euro” rispetto alla media di lungo periodo, indica lo stesso commissario finlandese in una intervista al Sole 24 ore – “è a questo punto legata all’incertezza politica”.
“C’è chiaramente preoccupazione per le scelte politiche della nuova amministrazione americana”, precisa Katainen facendo riferimento a “come potrebbe concretizzarsi il protezionismo americano e quale sarebbe il suo impatto sul commercio internazionale”. In Europa, invece, “la situazione è senza precedenti per quanto riguarda il populismo”, e ci sono le incognite di “come evolverà la tassazione” o come si affronteranno “l’emergenza immigrazione” e “il rapporto con la Russia”.
Riguardo al protezionismo, “l’Europa vuole evitare guerre o conflitti commerciali con qualsiasi partner, inclusi gli Stati Uniti”, assicura il titolare delle deleghe al Lavoro, crescita e investimenti. Però, ammonisce, “se qualcuno si comporta contro i nostri interessi o contro le regole commerciali internazionali, allora possiamo reagire con i nostri meccanismi”. Alla lunga, inoltre, l’atteggiamento dell’amministrazione Trump potrebbe rivelarsi un’opportunità, dal momento che nelle ultime settimane i paesi del Golfo Persico, dell’Asia o dell’America Latina ci dicono di voler rafforzare i legami con una Europa che privilegia il multilateralismo e la cooperazione internazionale”, registra il commissario.
Anche sul fronte interno Katainen è ottimista. “La sfide non mancano”, ammette, ma a suo avviso non manncano i segnali di come “l’Europa si stia integrando sempre più”, dalle “misure per completare il mercato unico digitale, il mercato unico dei capitali, il mercato unico energetico”, sottolinea, alla “nascita di un Corpo europeo di guardie di frontiera” o alla “annunciata cooperazione nel campo della difesa”.