Il Presidente del Consiglio europeo dal G8 assicura: “Il peggio è passato, ma dobbiamo continuare a lavorare. Abbiamo intrapreso un percorso fatto di riforme importanti”
Le cose vanno, i pericoli maggiori sono scampati, tanto che fare un paragone tra oggi e solo qualche mese fa non è possibile, perché oggi tutto è molto più certo e sicuro. Ma questo non deve far abbassare la guardia, e l’Europa – tutti, nessuno escluso – deve continuare a svolgere i compiti che si è imposta. E’ questa l’analisi che il presidente della Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, offre della crisi all’interno dell’Ue. Parla a margine della riunione del G8 a Lough Erne, in Irlanda del Nord, dove rappresenta l’Unione europea insieme al presidente della Commissione, Josè Manuele Barroso. Coglie l’occasione per dire di guardare le cose con occhi diversi, più ottimisti. “Non c’è paragone tra la situazione attuale e quella di appena nove mesi fa, quando era minacciata l’esistenza dell’Europa e l’Euro”. A differenza di nove mesi fa “oggi questa situazione non c’è più”, e non è una differenza da poco. “Abbiamo intrapreso un percorso fatto di riforme importanti”. Tra queste il progetto di unione bancaria, “necessaria” per rompere il circolo tra crisi bancaria e debito sovrano e dare stabilità dell’Europa. Adesso però gli sforzi compiuti vanno portati avanti. “Dopo aver raggiunto un accordo sul meccanismo unico di vigilanza adesso stiamo ragionando sul un sistema di risoluzione delle crisi bancarie, e spero che possiamo trovare un accordo nei tempi stabiliti”. Anche solo un passo falso potrebbe essere fatale, perché in gioco c’è la credibilità dell’Ue. “L’unione bancaria è fondamentale per la fiducia nell’Europa”. Ecco perché per Van Rompuy, su questo come su tutti gli altri dossier, “dobbiamo continuare a lavorare a livello di stati membri”.