L’anno scorso di questa stagione, anzi, per l’esattezza a maggio, c’è stata a Saint-Gilles una rassegna molto interessante e divertente, si chiamava Parcours d’Artistes.
Per tutti i fine settimana del mese, gli artisti del comune di Saint-Gilles hanno aperto al pubblico le loro gallerie, i loro atelier, i loro laboratori, e persino le loro case. Acquistando per 5€ il catalogo dell’evento, peraltro bello corposo, con un sacco di foto a colori, presentazioni, cartine, e tutti i recapiti utili, si aveva diritto a visitare tutti questi luoghi. Centinaia, per capirci.
I più emozionanti, a mio avviso, gli artisti che ricevevano il pubblico in casa.
Guardavi l’indirizzo sulla guida, arrivavi lì davanti, suonavi un campanello, ti apriva qualche artistoide, dal ragazzino sbandato alla signora aristocratica con la puzza sotto il naso. Tutti però molto gentili e contenti di farti entrare nel loro mondo, raccontandoti, talvolta a sfinimento, il perché e il percome della loro arte.
In quell’occasione ero finito in una via dietro il Parvis de Saint-Gilles, nella piccola galleria di un fotografo, che aveva esposte delle opere notevoli.
Tale Damien Gard, un bel tipo, sui trentacinque anni, nato a Parigi e poi andato un po’ a zonzo per l’America del Sud e se non sbaglio pure per quella del Nord, per poi fare di Bruxelles la sua base, che Parigi, lui, la trova invivibile.
E insomma nulla, da poco Damien ha preso la sua Macadam Gallery e l’ha spostata in Place du Jeu de Balle al numero 58, che sarebbe quello spazio molto carino sul lato lungo, non dal lato della chiesa, dall’altro lato.
Se abitate a Bruxelles già sapete che a Jeu de Balle è bello farci un salto una volta ogni tanto, soprattutto di sabato o di domenica, girare per il mercatino e poi spiluccare qualcosa, se invece non abitate a Bruxelles, segnatevelo per le vostre prossime gite.
Quindi nulla, sabato c’è stata un po’ la presentazione di questo nuovo spazio, ed è questa la ragione per cui consegnerò per l’ennesima volta in ritardo il mio post, perché era di questo che volevo parlare, di questo nuovo spazio.
E sono andato a vederlo, quindi oggi posso dirlo, è bello.
Se vi interessa la fotografia, o l’arte in generale, fate un salto da Macadam. Le opere esposte sono notevoli, e Damien è un tipo assolutamente disponibile se volete fare due parole, proporre qualcosa o chiedere consiglio.
Questo fine settimana, Macadam si è trasformata in libreria d’eccezione, con super sconti su moltissimi titoli del Bozart Shop.
Se vi interessa fare incetta di volumi su Egon Schiele, Helmut Newton, Victor Horta, o su artisti più ricercati di cui io con ogni probabilità ignoro l’esistenza, allora state all’occhio, che se ho capito bene, il prossimo fine settimana Macadam ripeterà questa esperienza.
Poi basta più, come diceva mia nonna Peppa.
E ora, per chi è arrivato alla fine del post:
Un tout petit morceau de musique, uscito ieri dalla mia chitarra baritono, suonando davanti alla Macadam Gallery.
Beh, è giusto un pensierino, non aspettatevi Le Quattro Stagioni, e non aspettatevene neppure due.