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    Home » Politica » “La Commissione Europea valuta poco l’impatto delle sue proposte legislative”

    “La Commissione Europea valuta poco l’impatto delle sue proposte legislative”

    La denuncia di Impact Assessment Institute (Iai). Nel 2016 il 50% delle misure normative senza analisi delle conseguenze

    Emanuele Bonini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/emanuelebonini" target="_blank">emanuelebonini</a> di Emanuele Bonini emanuelebonini
    31 Gennaio 2017
    in Politica

    Bruxelles – La Commissione europea non verifica con metodo le ricadute possibili e potenziali delle proposte legislative che adotta, e anche laddove si forniscono numeri e cifre, questi quasi mai sono veramente tutti. C’è dunque carenza di trasparenza e di attenzione, nel team Juncker. A denunciarlo lo Impact Assesment Institute (Iai), organizzazione indipendente attiva a Bruxelles e specializzata nell’analisi della valutazione di impatto delle politiche comunitarie.

    Nel rapporto di fresca pubblicazione, si mette in risalto che nonostante “qualche miglioramento” nel 2016, “molte proposte legislative vengono adottate senza una valutazione di impatto, e in molti casi senza spiegazione o riferimenti a prove”. Quando poi l’esecutivo comunitario conduce delle valutazione di impatto, “i dati usati per compierle sono regolarmente non pubblicati per intero”. I numeri forniti da Iai, parlano chiaro: lo scorso anno su 108 provvedimenti adottati, solo 54 sono stati oggetto di valutazione di impatto. Vuol dire che la metà esatta dei testi legislativi non era basato su uno studio delle conseguenze possibile o potenziali dei provvedimenti, una volta adottati e fatti entrare in vigore.

    Uno dei principali esempi di questo modo di lavorare della Commissione Juncker è rappresentato in particolare dal piano per gli investimenti che porta il nome dell’attuale presidente comunitario. La legislazione necessaria per il Feis, il fondo che finanzia il piano Juncker, “è stato redatta attraverso un processo accelerato completato in pochi mesi dal concepimento del testo alla sua adozione, senza alcuna aderenza alla procedura legislativa né accompagnamento di una valutazione d’impatto”. O ancora, riguardo dell’Unione dell’energia e il contrasto ai cambiamenti climatici, i testi legislativi fanno riferimento a un’approfondita analisi per la modifica del sistema di compravendita dei diritti di emissione di CO2 (sistema Ets), ma la stessa “non considera tutte le opzioni per le assegnazione di quote gratuite per i settori ad alta intensità di carbonio”, critica Iai.

    Non è che un esempio di quello che non va in Europa. I provvedimenti legislativi con carenze, lacune, approvazioni d’urgenza è lunga. Se da una parte ci sono i limiti della Commissione europea, dall’altra parte c’è però tutto un iter legislativo che necessita di essere migliorato. Spesso i provvedimenti legislativi vengono approvati in sede negoziale tra rappresentanti di Commissione, Parlamento e Consiglio. Si tratta dei cosiddetti accordi inter-istituzionali. Secondo il rapporto di Iai, “nessun meccanismo di verifica o responsabilità legato a tali accordi”. Migliorare la qualità delle valutazione di impatto delle leggi e pubblicare le analisi sono perciò le raccomandazioni dell’Impact Assesment Institute, secondo cui anche un processo di revisione delle valutazioni di impatto dovrebbe essere preso in considerazione al fine di una maggiore certezza della sostenibilità delle normative comunitarie.

    Tags: Commissione europeacommissione ueEfsiEtsfondo europeo per gli investimentiIailegislazione europeaPiano JunckerueUnione dell'energia

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