Bruxelles – In controtendenza con la crescita dei populismi in America come in Europa, giovedì 26 gennaio si è insediato il nuovo presidente federale dell’Austria il verde Alexander Van der Bellen.
Nella residenza imperiale di Vienna la cerimonia di insediamento ha sancito l’avvio del mandato dell’ecologista che al ballottaggio del 4 dicembre 2016 ha vinto con il 53,8% dei voti contro l’avversario Norbert Hofer, esponente dell’estrema destra austriaca e antieuropeo. Una vittoria letta da molti osservatori come una sconfitta dei populismi e dei nazionalismi in Europa.
Economista, 72 anni, già membro del partito Socialdemocratico e poi, dal 1994, nei Verdi come portavoce federale prima, e successivamente presidente del gruppo parlamentare nel Consiglio nazionale, Alexander Van der Bellen alle scorse elezioni si è candidato come indipendente. Nonostante ciò, il partito dei Verdi lo ha sempre sostenuto e ha espresso grande fiducia nella sua candidatura, come ribadiscono oggi, dopo il suo insediamento, i due co-presidenti dei Verdi europei, Reinhard Bütikofer e Monica Frassoni, in una nota congiunta.
“Van der Bellen ha combattuto e vinto due volte (il voto per il ballottaggio si è dovuto ripetere, ndr), confermando che gli elettori austriaci hanno chiaramente scelto di rifiutare la prospettiva autoritaria della destra offerta dal cosiddetto Partito della Libertà”, scrivono i due, “e invece hanno preferito rimanere legati ai valori europei condivisi e a una prospettiva europea per l’Austria”.
L’elezione di Van der Bellen in Austria, per il partito dei Verdi, non deve rimanere un caso isolato, ma “da questa esperienza bisogna ripartire per le prossime elezioni in Europa”, hanno dichiarato Bütikofer e Frassoni guardando alle prossime partite politiche del 2017 in Germania, Francia, Olanda e forse anche in Italia.