Bruxelles – A un anno dalla scomparsa di Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso al Cairo, sei europarlamentari hanno inviato un messaggio a Amnesty International Italia e alla famiglia Regeni, unendosi nell’appello a fare verità sulla morte del giovane ricercatore.
A scrivere la missiva sono stati i parlamentari europei Barbara Spinelli, Eleonora Forenza, Curzio Maltese del gruppo della sinistra Gue e Sergio Cofferati, Elly Schlein e Pier Antonio Panzeri dei Socialisti e Democratici.
Nelle stesse ore in cui crescono le manifestazioni e le azioni di cittadini e attivisti per ricordare Giulio, i sei europarlamentari nell’appello chiedono “ancora una volta, con forza, la verità sulla sua morte” per sapere “chi ha ordinato, chi ha eseguito, chi ha coperto e chi ha finora reso impunite la tortura e l’uccisione di Giulio”, si legge nella nota congiunta.
E rivolgendosi all’Unione europea e agli Stati membri i sei esponenti politici sollevano dubbi sull’opportunità di avere relazioni con l’Egitto. “Date le condizioni attuali dei diritti umani all’interno del paese, non è possibile normalizzare completamente i rapporti con l’Egitto”, scrivono gli eurodeputati, che hanno mandato il messaggio anche ai ministri degli Interni e degli Esteri italiani: Marco Minniti e Angelino Alfano.
“Dopo mesi di depistaggi e insabbiamenti”, il rischio che secondo gli eurodeputati non si può correre è quello di “accontentarsi di una verità di comodo che chiuda la vicenda al solo fine di favorire il ripristino di normali relazioni tra Italia ed Egitto”.