Bruxelles – La Corte Suprema britannica dirà il 24 gennaio se il potere di attivare le procedure formali per la Brexit attraverso l’articolo 50 del Trattato di Lisbona sta al governo da solo o se è necessario un via libera parlamentare.
Il presidente della corte, Lord Neuberger, leggerà una breve sintesi della decisione alle 10.30 (ora di Bruxelles).
La sentenza degli undici giudici stabilità se il governo, attraverso l’utilizzo tradizionale dei poteri della “prerogativa della corona”, può formalmente avviare la procedura dell’articolo 50 del trattato sull’Unione europea (TUE) senza l’approvazione esplicita del Parlamento.
Lo scorso 3 novembre una sentenza dell’Alta Corte britannica stabilì che solo il Parlamento ha il potere di innescare la Brexit permettendo al governo di notificare a Bruxelles l’intenzione del Regno Unito di lasciare l’Unione europea, ma l’esecutivo di Theresa May fece ricorso alla Corte suprema. Secondo i tre giudici, che si erano espressi su un ricorso presentato da un gruppo di cittadini guidati dalla finanziera Gina Miller, la tesi del governo “è in contrasto sia con il linguaggio utilizzato dal parlamento nel 1972, sia con i principi fondamentali della sovranità del Parlamento e l’assenza di un qualsiasi diritto da parte della corona di modificare il diritto interno nell’esercizio delle sue prerogative”.