Roma – “La Russia è un partner affidabile sull’approvvigionamento energetico e utilissimo nella lotta al terrorismo internazionale”. Così il capo della diplomazia italiana, Angelino Alfano, in audizione davanti alle commissioni Esteri di Camera e Senato spiega che la posizione di apertura del governo italiano nei confronti di Mosca non è cambiata dopo l’avvicendamento tra Matteo Renzi e Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi.
“Abbiamo preso la strada che dovevamo prendere come Italia, abbiamo partecipato alle sanzioni” e “abbiamo pagato un conto” per “difendere i principi fondamentali sui quali non arretriamo”, precisa il titolare della Farnesina. Ma “le sanzioni sono solo un mezzo e mai un fine”, aggiunge, e “solo un imprudente potrebbe considerare affidabile” un rapporto giunto “a questo punto di freddezza tra Stati Uniti e Russia”.
Alfano non lo dice esplicitamente, ma il corollario del suo ragionamento è che bisognerà porre fine al regime sanzionatorio. Tanto più che, “se discutiamo con i russi in tutte le più delicate crisi internazionali”, dalla Siria alla Libia, allora “occorrerà valutare le condizioni perché dal G7 si torni a un G8” riammettendo Mosca al tavolo dei grandi, indica il titolare degli Esteri pur chiarendo che sarà difficile che ciò avvenga nel G7 che l’Italia presiederà a Taormina, a fine maggio.
Nel giorno in cui la premier britannica Theresa May minaccia l’Ue presentando il suo programma per la Brexit, Alfano sottolinea che il governo italiano si impegnerà per tutelare i diritti dei connazionali che vivono nel Regno unito e parafrasa la stessa inquilina di Downing Street ricordando che la Gran Bretagna “sta per uscire dall’Unione Europea ma non dall’Europa”. In materia di sicurezza, ad esempio, secondo Alfano “ci sono consessi che ci devono far rimanere uniti”.
La Brexit, per il leader di Ncd, conferma che “dovremo sempre più abituarci” all’idea di un’Unione europea come un cammino lungo il quale “alcuni vorranno andare più veloci di altri”. Un percorso che per Alfano dovrà svilupparsi lungo quattro priorità: “Consolidare la pace, riprendere la crescita, organizzare un sistema che rafforzi la sicurezza e lavorare sulla difesa comune”.
Infine, il ministro affronta la questione migranti, ribadendo la “strategia molto chiara” dell’esecutivo in sede Ue: “fare in modo che i ricollocamenti già decisi siano attuati, che il regolamento di Dublino sia cambiato, che la Guardia costiera europea sia attivata al più presto, che ci sia un piano europeo per i rimpatri”.