Bruxelles – Nessuna svolta definitiva ieri a Ginevra nei negoziato per la riunificazione di Cipro. Le due delegazioni dell’Isola hanno deciso di rivedersi il prossimo 18 gennaio per continuare i colloqui, ma nonostante il rinvio continua ad aleggiare un certo ottimismo.
L’accordo, dopo lo scambio delle mappe sulla futura divisione “etnica” dell’Isola tra le comunità turca e greca, si è arenato su questioni legate alla sicurezza, ma il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, sotto la cui egida si svolgono questi incontri, si è detto fiducioso che partecipanti sono stati determinati a fare un “ultimo sforzo” per trovare una soluzione. Fonti diplomatiche confermano che la possibilità di un accordo continua ad essere in piedi.
Benché largamente in minoranza, i turco-ciprioti ora controllano il 37% dell’isola. Secondo i media ciprioti, la parte greca sarebbe disposta ad accordare loro il 28,2% del futuro Stato, mentre la parte turca ne pretenderebbe l’1% in più. Il portavoce del governo greco-cipriota, Nikos Christodoulides, ha detto che la mappa presentata dalla parte turca è rimasta entro i limiti del 29,2%. “Ma ci sono aree ed aspetti che non ci soddisfano, in altre parole, il risultato finale non è soddisfacente”, ha commentato, pur giudicando “positivo” questo primo scambio di documenti con la controparte.
Christodoulides ha sottolineato inoltre che la conferenza dovrebbe affrontare “solo le garanzie di sicurezza”, non “questioni interne”, come la restituzione delle proprietà saccheggiate, la divisione territoriale o la governance del futuro Stato. La presidenza greco-cipriota ha chiesto la partenza dei circa 30.000 soldati turchi di stanza nella parte settentrionale dell’isola, un’ipotesi al momento rifiutata dalla controparte turca che considera questa presenza necessaria per la protezione della sua comunità.
Da parte sua, il ministro degli Esteri turco Cavusoglu ha chiesto “una soluzione completa che garantisca l’uguaglianza, i diritti legittimi e la sicurezza della parte turco-cipriota”. “Date le circostanze nella nostra regione, è necessario mantenere le regole di garanzia e di sicurezza che sono i fondamenti della sicurezza e della stabilità sull’isola da 43 anni”, ha insistito il ministro.
Con fonte Askanews.