Roma – “Il ministro Minniti può contare sul mio pieno supporto per quanto riguarda la sua strategia globale sul tema dell’immigrazione”. Il commissario europeo per le Migrazioni Dimitris Avramopoulos, in una intervista pubblicata da Il Messaggero nel giorno della sua visita ufficiale a Roma per un incontro con il titolare degli Esteri Angelino Alfano, apprezza senza riserve il piano presentato dal neo ministro degli Interni, Marco Minniti, per la gestione dei migranti, una “sfida che richiede un approccio europeo su tutti i fronti”, sostiene l’esponente dell’esecutivo comunitario.
Avramopoulos affronta la questione dell’azione esterna dell’Ue, necessaria a limitare i flussi migratori verso l’Europa, indicando che bisogna “investire di più nei nuovi partenariati che abbiamo creato con Paesi chiave in Africa”. Da questo punto di vista, prosegue, “le recenti visite del ministro Minniti in Libia e Tunisia rappresentano dei contributi importanti”.
Poi c’è il fronte interno che riguarda la gestione degli arrivi, l’accoglienza dei richiedenti asilo e il rimpatrio di chi non ha titoli per godere della protezione internazionale. Il primo aspetto non sembra più un problema, dal momento che “tutti i migranti che arrivano in Italia e in Grecia – spiega il commissario – ora sono propriamente registrati, identificati e vengono raccolte le loro impronte digitali”, quindi è “encomiabile l’enorme progresso fatto da entrambi i Paesi”.
Sull’accoglienza dei rifugiati, aspetto problematico a causa del mancato rispetto degli accordi sulla redistribuzione da parte degli Stati membri, il greco sorvola. Si sofferma invece sulla questione dei rimpatri, definita “una componente fondamentale di un’efficace politica migratoria”.
L’esponente della Commissione europea registra che “il numero delle decisioni di rimpatrio sta aumentando”, e dunque “gli Stati membri devono adeguare le loro procedure al fine di garantire il mantenimento di un iter efficiente”. Il riferimento è alle nuove norme a cui il governo sta lavorando per assicurare una accelerazione delle espulsioni, e che si basano sulla riapertura dei Cie (Centri di identificazione ed espulsione).
Avramopoulos ricorda che secondo le regole europee “il trattenimento dei migranti può essere utilizzato al fine di facilitare l’identificazione, evitare il rischio di fuga e, in tal modo, assicurare il rapido rimpatrio degli irregolari”. Poi aggiunge che a suo avviso “non vi è contraddizione tra il rimpatrio dei migranti privi dei requisiti (per ottenere asilo, ndr) e il rispetto dei loro diritti”.
Anche sulle espulsioni degli irregolari, rimarca il commissario, l’Ue “supporta gli Stati membri finanziariamente affinché tutto ciò avvenga senza problemi e secondo standard rodati”. Inoltre, aggiunge, “l’attività della nuova Guardia costiera preposta ai rimpatri è un importante passo avanti verso tale obiettivo”.