Roma – “Le porte della Lega sono aperte per tutti gli elettori e gli eletti M5S che in buona fede vogliono continuare a combattere questa Europa e questo euro”, così il leader del Carroccio, Matteo Salvini, invita tra le proprie fila i militanti e i rappresentanti del Movimento 5 Stelle scontenti per la decisione – ratificata oggi da una consultazione online tra gli iscritti – di lasciare il gruppo Efdd all’Europarlamento per chiedere l’adesione all’Alde, la formazione dei liberal democratici.
Secondo Salvini, questa scelta rappresenta una “misera fine” per Beppe Grillo e il suo movimento, che così “entrano nel partito più europeista di tutti” e “passano dalla rottamazione alle poltrone”. Per il segretario leghista, infatti, alla base della scelta c’è “uno scambio di poltrone”, per il quale gli esponenti M5s voteranno Verhofstadt alla presidentza del Parlamento europeo “e in cambio avranno qualche presidenza di commissione in più”.
A Salvini fa eco Lorenzo Fontana, eurodeputato della Lega, che definisce “sconcertante” l’approdo “dei grillini al gruppo degli eurointegralisti”. Così, prosegue Fontana, “Grillo sconfessa sé stesso e, per qualche poltrona in più, abbraccia chi a parole ha sempre contestato”. Il vice segretario federale del Carroccio – segnalando che la decisione “coincide, guarda caso, con un periodo di spartizione di poltrone europee, con in ballo presidenza e vicepresidenza del Parlamento Ue e delle Commissioni” – è convinto che il fondatore del Movimento cinque stelle sia stato “normalizzato dal sistema” e abbia “deciso di arrendersi”.
Il collega Mario Borghezio attacca anche lui, “mettendo in guardia” gli aderenti a M5s su Guy Verhofstadt: “il leader dell´ALDE, per chi non lo sapesse, oltre ad essere quell´eurista fanatico più volte illustratosi al Parlamento Europeo negli attacchi più esacerbati contro populisti ed euroscettici, giungendo anche in aula a definire ‘clown’ Donald Trump, è soprattutto un esponente di spicco di quel ‘mondo Bilderberg’ da cui, finora, Grillo ed i Cinquestelle si erano tenuti saggiamente lontani”. Borghezio ricorda che “troviamo Verhofstadt per esempio alla riunione del Bilderberg tenutasi in Grecia nel 2009 in compagnia del ‘più bel mondo’ dell’internazionale dei banchieri, ivi riuniti a preparare segretamente un radioso futuro per il popolo greco: da Draghi a Elkann, da Kissinger alla Lagarde, da Monti a Rockfeller, da Strauss Kahn a Trichet, a Wolfowitz…”.