Roma – Gli attivisti pentastellati sostengono la svolta proposta dal leader Beppe Grillo: il 78,5% dei partecipanti alla consultazione online ha votato sì all’abbandono dell’alleanza con l’Ukip di Nigel Farage per confluire nel gruppo liberale dell’Alde al Parlamento europeo. Il risultato è stato reso noto sul blog del comico genovese. A fronte dei quasi 32 mila voti favorevoli all’intesa con la formazione guidata dall’europeista belga, Guy Verhofstadt, poco più di 6 mila iscritti hanno indicato di preferire la permanenza nel gruppo Efdd, mentre per oltre 2 mila attivisti la nuova collocazione dei cinquestelle a Strasburgo dovrebbe essere tra le fila dei non iscritti a un gruppo parlamentare.
Secondo alcune fonti parlamentari un accordo sarebbe già stato raggiunto tra Grillo e Verhofstadt (che si è anche candidato alla presidenza del Parlamento europeo) lo scorso 4 gennaio, e costituisce la base di un programma comune accennato dallo stesso leader M5s nella convocazione della consultazione online.
I punti dell’accordo, si legge, riguardano la “condivisione dei valori di democrazia diretta, trasparenza, libertà, onestà”, una “totale e indiscutibile autonomia di voto” all’Europarlamento; la “partecipazione dei cittadini nella vita politica delle Istituzioni europee” e uno “schieramento compatto nelle battaglie comuni come la semplificazione dell’apparato burocratico europeo, la risoluzione dell’emergenza immigrazione con un sistema di ricollocamento permanente, la promozione della green economy e lo sviluppo del settore digitale e tecnologico con maggiori possibilità occupazionali”.
Stamane alle 11,00, prima della conclusione della consultazione, Grillo ha già avuto un incontro con il candidato liberale alla presidenza del Parlamento europeo, il quale secondo alcune fonti starebbe però meditando di non procedere con l’alleanza. Molti esponenti del gruppo Alde, infatti, starebbero esercitando pressioni in tal senso, come le francesi Sylvie Goulard (“Meglio 12 stelle che 5“) e Marielle de Sarnez, le quali hanno pubblicamente espresso la loro contrarietà all’alleanza con il Movimento 5 stelle. I nodi si scioglieranno solo nelle prossime ore o probabilmente domani, quando è previsto un incontro dei 68 eurodeputati liberaldemocratici dal quale dovrà emergere la decisione definitiva dell’Alde.
I malumori non sono mancati neppure in casa M5s, con alcuni parlamentari, nazionali ed europei, che si sono schierati contro l’adesione all’Alde, dal senatore Nicola Morra all’ex componente del direttorio pentastellato, Carlo Sibilia, passando per l’eurodeputato Marco Zanni (che però smentisce le notizie circolate riguardo a sue imminenti dimissioni). Per Laura Ferrara, capo delegazione del Movimento a Strasburgo, “non c’è alcun malumore” e le critiche di Morra mostrano che “a volte ci sono dei parlamentari nazionali che si esprimono senza conoscere bene il funzionamento del Parlamento europeo”. Secondo Ferrara, infatti, aderire ai non iscritti come suggerivano Morra, Sibilia e Zanni, “equivale a paralizzare” l’attività degli europarlamentari cinque stelle.
Intanto, quel che è certo è l’abbandono del gruppo Efdd da parte dei pentastellati, e alle critiche di Farage per la scelta di divorzio, Grillo risponde dal suo blog: “Caro Nigel, le nostre strade si sono divise. Tu hai ottenuto la vittoria della battaglia principale di Ukip: l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea”, mentre “il Movimento 5 Stelle invece la sua battaglia deve ancora vincerla”. Per questo, prosegue il messaggio, “abbiamo valutato di andare in un altro gruppo politico in Parlamento Europeo, perché riteniamo di poter affrontare con più concentrazione entrambi, noi e voi, le prossime sfide”.