Bruxelles – Più o meno come avvenne in Italia, quando un noto politico sostenne che gli era stata pagata la metà della casa da estranei “a sua insaputa”, oggi la Commissione europea ha evitato di sanzionare l’ex commissaria olandese alla concorrenza Neelie Kroes decidendo che aveva sì violato le norme di condotta, ma “a sua insaputa”.
La storia venne alla luce qualche settimana fa ed oggi la Commissione ha discusso la situazione di Kroes concludendo due cose, tutte e due estremamente clementi.
Primo si ammette che l’ex commissaria ha violato il codice di condotta perché non aveva incluso nella sua dichiarazione di interessi del 2004 il fatto che aveva mantenuto la posizione di direttore di Mint Holdings Limited dal luglio 2000, benché “questa attività non era effettivamente esercitata e non era retribuita”. La Commissione dunque prende atto del parere del Comitato Etico ad hoc del 16 novembre 2016 concernente il fatto sì Kroes continuava a figurare Registro dell’azienda come direttore, ma si è tuttavia concluso che Kroes “non può essere accusata di violazione dell’articolo 245 del Trattato sul funzionamento dell’Unione (Tfue), se non era e non poteva ragionevolmente essere a conoscenza di avere ancora quell’incarico”.
La Commissione comunica poi di aver “preso nota delle scuse espresse dall’ex commissaria nelle sue lettere del 16 settembre e 26 settembre 2016”.
In secondo luogo, la Commissione ha concluso “Kroes che era in violazione dell’articolo 7 (4), del regolamento 422/67, in combinato disposto con l’articolo 245 del Tfue perché ha omesso di dichiarare il suo reddito per l’anno 2015 pur avendo accettato l’indennità transitoria”, quella che spetta agli ex commissari per “reinserisi” nel mercato del lavoro. Secondo la Commissione semplicemente “lei non ha agito con la diligenza necessaria”.
Inoltre la Commissione ha concluso che, mentre non ha “elementi sufficienti né motivi legali per ricorrere alla Corte di giustizia dell’Unione europea” relativamente a queste violazioni e per chiedere una sanzione pecuniaria “soprattutto il fatto che la Commissione immediatamente recuperato il denaro e così impedito qualsiasi perdita per il bilancio dell’Unione grazie alle informazioni fornite dalla signora Kroes in seguito, la signora Kroes merita un rimprovero qui espresso dalla Commissione”.