Berlino – Torna l’incubo di Nizza, l’incubo dell’attentatore senza armi: un camion è stato lanciato contro la folla ad un mercatino di Natale a Berlino ed ha ucciso almeno 12 persone ferendone 48. La città è stata dichiarata in stato d’emergenza e le persone sono state invitate dalla polizia a restare a casa. Il ministro degli Interni tedesco Thomas de Maizière nella tarda mattinata di martedì ufficializza: “Non abbiamo dubbi, l’evento terribile di ieri è brutale attentato, tir si è buttato volutamente su mercato”, ma, spiega, non c’è ancora nessuna rivendicazione ufficiale.
L’attacco è avvenuto verso le 20.15 di lunedì sera al mercatino di Breitscheidplatz nel quartiere di Charlottenburg, ad ovest di Berlino, vicino alla famosa via dello shopping di Kurfusterdamm.
Nelle prime ore dalla polizia emergeva la notizia che a compiere l’attacco fosse stato un rifugiato pachistano, Naved B., di 23 anni, noto alla polizia per aver commesso piccoli reati, ma non per essere vicino ad ambienti radicali, giunto lo scorso dicembre in Germania. All’ora di pranzo di martedì 20 invece sempre la polizia ha fatto un passo indietro, ammettendo di aver indicato “la persona sbagliata”. Naved B. era stato fermato mentre era nel Tierpark, grande parco vicino alla zona dell’attentato. Naved B. accusato di aver anche ucciso a colpi di pistola il conducente polacco del mezzo per impossessarsene, ha da subito negato di essere coinvolto, ed alla fine la polizia lo ha confermato.
Il tir con targa polacca è arrivato sulla folla ad alta velocità percorrendo circa 80 metri travolgendo le persone prima di interrompere la sua corsa omicida contro una struttura eretta per la festa. Secondo la televisione tedesca Ard il mezzo apparteneva ad una società di trasporto della zona di Danzica e il proprietario dell’impresa e cugino dell’autista, Ariel Zurawski, avrebbe dichiarato di non avere avuto alcuno contatto con il conducente dalle ore 16.
“Mi aveva detto di volersi fermare a Berlino per la serata ma dal pomeriggio di lunedì non sono più riuscito a mettermi in contatto con lui. Escludo che si sia trattato di un atto volontario. Lo conosco da sempre, posso garantire per lui”, avrebbe dichiarato Zurawski.
Secondo il sito del quotidiano Der Spiegel la cugina dell’autista avrebbe dichiarato di averlo sentito per l’ultima volta intorno a mezzogiorno e presume che il tir, pieno di acciaio, sia stato dirottato.
Il mezzo stava facendo ritorno in Polonia dall’Italia e l’autista, secondo il Guardian, aveva manifestato l’idea di fermarsi per la notte nella capitale tedesca.
In seguito all’evento sono nate polemiche riguardo la sicurezza in Germania, in quanto alcuni testimoni riportano un’esigua presenza di polizia sul posto al momento dell’incidente.
Al momento il fatto non è stato rivendicato da nessun gruppo, anche se ricorda molto nelle modalità quanto avvenne il 14 luglio a Nizza.