Bruxelles – Non si fermano le proteste in Polonia, dove anche di domenica i cittadini sono scesi in strada per manifestare contro le nuove regole che restringono la libertà di stampa, limitando l’accesso dei giornalisti ai lavori parlamentari a partire dal prossimo primo gennaio.
I manifestanti sono arrivati fino al palazzo del parlamento polacco, bloccando l’accesso alla Sejm, la Camera bassa, dove i deputati dell’opposizione continuano il loro sit-in da venerdì 16 dicembre. I parlamentari del partito di opposizione Piattaforma civica (Po) in questi giorni hanno occupato a turni i loro banchi nell’aula plenaria, chiedendo ai cittadini di continuare le proteste anche nei prossimi giorni. Il governo di maggioranza assoluta nazionalconservatore ha approvato una legge che non piace alle opposizioni, perché limita il diritto dei giornalisti ad entrare in parlamento a sole cinque reti televisive selezionate.
La premier Beata Szydło ha definito la manifestazione “scandalosa”, pur sottolineando il diritto di protesta, mentre il presidente polacco Andrzej Duda, che è dalla parte del governo ha, tuttavia, aperto un dialogo con le opposizioni che chiedono di eliminare le nuove regole che limitano la libertà di stampa.
Anche le istituzioni europee hanno chiesto il ritiro della legge. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, ex primo ministro polacco ha chiesto sabato scorso al governo il rispetto della costituzione: “In seguito agli eventi in parlamento e alle proteste a Varsavia, chiedo a coloro che hanno in mano il potere di avere rispetto e considerazione dei cittadini, dei principi costituzionali e morali”.