Bruxelles – C’è anche la Cassa depositi e prestiti fra i tre principali investitori del fondo per la banda larga in Europa (Connecting Europe broadband found), la cui creazione è stata annunciata lunedì dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Il fondo porterà alla costruzione di una piattaforma d’investimento capace di combinare impegni privati e pubblici per sviluppare nell’Unione le infrastrutture necessarie a raggiungere con la banda larga anche le aree europee più remote.
Oltre alla Cdp, gli altri principali investitori del fondo sono la tedesca KfW Bankengruppe e la francese Caisse des dépôts et consignations. Il lancio della piattaforma è parte integrante della strategia della Commissione europea “Connectivity for a Competitive Digital Single Market – Towards a Gigabit Society“. L’obiettivo è raccogliere almeno 500 milioni di euro al first closing tra investitori pubblici e privati. La Commissione Ue, tramite la Connecting Europe Facility, metterà 100 milioni.
I target del fondo prevedono di investire in equity e quasi-equity in 7-12 progetti l’anno tra il 2017 e il 2021, per arrivare a essere presenti in 20 Paesi entro il 2021. Gli investimenti saranno dell’ordine di 1 a 30 milioni per progetti dal costo totale di 150 milioni o meno. Complessivamente, le attese sono di un sblocco ulteriore di 1-1,7 miliardi di investimenti nella banda larga nella aree non coperte. Il lancio operativo del nuovo Fondo, che sarà gestito dalla Cube Infrastructure Managers S.A., è previsto per metà 2017, con la nomina del nuovo manager da parte della Bei a inizio anno.