Bruxelles – Gli Stati membri dovranno rispettare limiti sulle emissioni di sostanze inquinanti più severi. Lo prevede la nuova direttiva sui tetti nazionali delle cinque sostanze più dannose per l’atmosfera: particolato fine, anidride solforosa, ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici e ammoniaca. Adottata oggi dal Parlamento europeo e dal Consiglio, la direttiva, che entrerà in vigore il 31 dicembre 2016, costituisce l’elemento centrale del programma della Commissione del 2013 “Aria pulita per l’Europa“. Secondo le previsioni, le nuove misure permetteranno di ridurre entro il 2030 di circa il 50% gli effetti negativi degli inquinanti sulla salute, come le malattie respiratorie o i decessi prematuri.
L’inquinamento atmosferico, “il killer invisibile” secondo il commissario all’Ambiente Karmenu Vella, uccide ogni anno in Europa circa 450mila persone, un numero di oltre dieci volte superiore a quello delle vittime degli incidenti stradali. Ridurre le emissioni di sostanze come il particolato carbonioso, particolarmente legato al cambiamento climatico, non migliorerà solo la qualità dell’aria, ma anche quella dell’acqua potabile, del suolo e degli ecosistemi.
Gli Stati membri ora dovranno recepire la direttiva a livello nazionale entro il 30 giugno del 2018 e, entro il 2019, sono tenuti a presentare un programma di controllo dell’inquinamento atmosferico nazionale con misure finalizzate a garantire che le emissioni dei cinque principali inquinanti siano ridotte delle percentuali concordate entro il 2020 e 2030.
Infine, la direttiva aprirà la via alla ratifica della versione rivista del protocollo di Göteborg concordata a livello internazionale dagli Stati membri nel 2012 in sede di Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite, che prevedeva gli stessi impegni di riduzione delle emissioni richiesti per il 2020 dalla direttiva approvata oggi.