Bruxelles – Nonostante sia quasi inverno e le condizioni meteo siano peggiorate, a novembre gli arrivi di migranti in Italia non si sono fermati e sulle nostre coste sono sbarcati il quadruplo dei migranti rispetto a novembre 2015. A certificarlo sono i dati mensili di Frontex, l’Agenzia Ue per il controllo delle frontiere, secondo cui gli arrivi il mese scorso sono stati 13.740, quasi la metà di quelli arrivati ad ottobre ma comunque una cifra molto più consistente rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Colpa dei trafficanti di uomini che per timore di dovere presto bloccare le partenze a causa delle condizioni climatiche, stipano sulle carrette del mare quante più persone possibili mettendo gravemente a rischio la loro vita. In totale, nei primi undici mesi del 2016, lungo la cosiddetta rotta del Mediterraneo centrale, sono arrivati nel nostro Paese 173mila migranti, quasi un quinto in più di quelli dello stesso periodo del 2015. Nell’ultimo mese, i migranti giunti in Italia provenivano soprattutto da Nigeria e Guinea.
Se la pressione non si attenua sull’Italia, il numero degli arrivi in Grecia lungo la rotta del Mediterraneo orientale rimane invece una minuscola frazione rispetto ad un anno fa per effetto dell’accordo tra Unione europea e Turchia. A novembre hanno attraversato l’Egeo circa 1.950 persone, il 42% in meno rispetto ad ottobre. Gli ultimi arrivi portano il totale del 2016 a 173.200 sbarchi, ma la maggior parte di questi sono avvenuti tra gennaio e marzo, quando ancora non esisteva il patto con Ankara. Le tre nazionalità più comuni tra chi è arrivato in Grecia a novembre sono siriani, afghani e iracheni.
La situazione è completamente cambiata rispetto ad un anno fa anche lungo la rotta dei Balcani occidentali: a novembre sono stati registrati 1.130 tentativi di ingresso irregolare, meno dell’1% rispetto ad un anno fa. Lungo questa rotta, la maggior parte dei migranti arriva da Afghanistan, Pakistan e Syria.