Bruxelles – Le biciclette sono o non sono un prodotto “amico” dell’ambiente? Se la risposta può apparire scontata, almeno dal punto di vista delle emissioni inquinanti, non lo è altrettanto quando in gioco ci sono dazi commerciali e scambi fra l’Unione europea e la Cina. A Ginevra, nella sede dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), i ventotto paesi dell’Ue più altri sedici (tra i quali Usa, Cina e Canada) stanno negoziando un accordo che potrebbe portare all’eliminazione dei dazi sui prodotti importati in Europa. Una delle trattative in corso più complicate riguarda proprio le due ruote perché, se venissero incluse in una lista di oltre 300 prodotti considerati “amici dell’ambiente”, sarebbero esentate dalla politica dei dazi, con l’evidente pericolo di un’invasione delle bici cinesi a basso costo in Europa.
Il negoziato va avanti da due anni e, come riporta una fonte comunitaria all’ANSA, “Pechino vuole le bici nella lista ma si protegge quando si parla di componenti per farne di migliori, come la fibra di carbonio”. “Come Ue abbiamo la lista dei prodotti da tutelare più corta di tutti gli altri partecipanti al negoziato – conclude la fonte – e ci stiamo battendo per un’intesa che però non è scontata”.