Bruxelles – Un nuovo passo verso nuove regole per consentire ai cittadini dell’Ue abbonati a servizi come “Netflix”, che danno accesso alla musica on-line, giochi, film o eventi sportivi, di godersi questi contenuti mentre sono all’estero in un altro paese dell’Unione. Lo ha fatto oggi la commissione giuridica del parlamento europeo con un voto all’unanimità su un progetto di legislazione.
La relatrice del provvedimento, Jean-Marie Cavada (Alde) ha spiegato che “questo regolamento, consentirà di introdurre l’applicazione uniforme delle regole di portabilità in Europa, una riforma molto attesa dai nostri concittadini”. La nuova legislazione permetterà anche “di garantire il rispetto dei territorialità, che è essenziale per il corretto sviluppo e il finanziamento dell’audiovisivo e del settore cinematografico in Europa”, ha aggiunto l’europarlamentare francese. La relazione è stata approvata con 22 voti a favore, nessuno contrario e nessuna astensione.
La fornitura di servizi di contenuti online protetti da copyright è ancora in gran parte caratterizzata da pratiche di concessione di licenze territoriali ed esclusive, che si traducono in una mancanza di portabilità transfrontaliera all’interno dell’Ue. Tutto questo cambierà, secondo la proposta: gli europei che sottoscriveranno un abbonamento a contenuti on line nel loro Stato membro di residenza, avranno accesso a questi prodotti con qualsiasi dispositivo che vorranno utilizzare in qualunque stato membro si trovino, per qualsiasi ragione, professionale, privata o studio.
Per verificare lo stato membro di residenza, ed evitare abbonamenti sottoscritti in Paesi diversi dove magari i prezzi sono più convenienti, forti misure di verifica saranno messe in atto, come ad esempio controlli a campione tramite l’indirizzo IP del sottoscrittore, ma sempre garantendo la privacy degli utenti e la corretta applicazione delle norme sul copyright. Questa disposizione esclude qualsiasi tracciato o geolocalizzazione e garantisce la protezione dei dati personali.
Ora si avvieranno i negoziati con il Consiglio, al fine di raggiungere un compromesso sulla proposta di legge.